Eurisko: Il made in Italy è un valore?
Settembre 2014. La società di ricerche Gfk-Eurisko sta ragionando sul concetto: il made in Italy è un valore?
Ecco i punti di partenza e i risultati.
Abbiamo eccellenze singole di enorme valore ma sembra mancare un progetto «politico», il made in Italy sembra dalle voci degli italiani il risultato di una tradizione storica di enorme valore congelata (abbiamo sempre fatto così, siamo eterni, univoci, universali).
– Le voci delle eccellenze costruiscono per sé stesse ma non lavorano più di tanto per la costruzione di un concetto diffuso e difeso di made in Italy: gli stilisti non rendono di qualità il pronto moda italiano, le eccellenze storiche del food non rendono automaticamente interessante ogni frutto della ns tradizione agroalimentare (senza una storia alla Eataly, ad esempio).
– Ma non è colpa delle singole eccellenze se faticano a fornire un paradigma di made in Italy che sia diverso dalla prossimità e dalla tradizione. Manca qualcosa, anche a dire degli italiani (figuriamoci gli stranieri).
È necessario riposizionare il Made in Italy
. Progetto di riposizionamento = costruire una politica industriale del made in Italy
– per aziende e sistema Italia – non è sostenere solo la «nostralità» di ciò che è
prodotto qui.
– Il made in Italy, se vuole crescere e diventare un codice distintivo forte (in Italia e fuori) non può nutrirsi di una tradizione ingessata, deve diventare un modello dinamico da usare con responsabilità, sapienza e creatività.
– Una ricetta del made in Italy «cross sectors» è basata su un mix unico che parte dal «prodotto qui», si aggancia alla tradizione ed all'heritage.
– Ma parla anche di genialità, bellezza, qualità (a prezzi onesti), equilibrio,
socialità.
– Sulla socialità: nella narrazione e nella pratica industriale (servizi e non solo) ad esempio la doppia componente individuale e sociale; le forme della relazione devono trovare un posto di primo piano (nelle sue infinite forme: convivialità, comunicativa, socialità, ostentabilità sociale) che il made in Italy deve saper alimentare.
– Ultimo e non meno importante: il made in Italy deve diventare un concetto dinamico, non sempre uguale a sé stesso, deve sapersi modernizzare e declinare i suoi valori fondanti (appena ricordati) con sempre nuove interpretazioni.
– Di questo nuovo made in Italy si possono approvvigionare, sistemi territoriali (il posizionamento del paese o di un territorio e delle sue eccellenze) ma anche sistemi di impresa italiane ed estere.
– Riscoprire i baricentri di made in Italy (i centri di ricerca basati sullo specifico italiano, in tutti i settori), esportabile adattabile agli altri contesti è un modo per rivalorizzare l'Italia agli occhi delle multinazionali.
– Per le aziende italiane un modo di riattivare il mercato interno, sia dal lato dei consumi che da quello della produzione…