Every day low price: per scelta, non per decreto
Luglio 2014. Il mese scorso abbiamo lanciato un sondaggio (grazie per aver risposto numerosi) su una notizia di cronaca proveniente dagli UK: “La Camera dei Lord della Gran Bretagna ha chiesto di bloccare le promozioni di quantità per lottare contro gli sprechi”.
Premesso che una simile materia non si dovrebbe regolare per legge, è interessante però constatare che un paese notoriamente liberale e liberista abbia soltanto pensato a questo provvedimento. A parte Londra, che vive una vita a sé stante, la Gran Bretagna è popolata dei nostri stessi problemi (tranne la dilagante corruzione, là il diritto conta eccome, come il falso in bilancio e le pene sono severe): crisi economica, crisi occupazionale, costo della vita elevata, sacche rilevanti di povertà. I retailer britannici giocano un ruolo economico e sociale contemporaneamente, dalla loro concorrenza, dai loro assortimenti, dai loro pricing dipendono gran parte dei cittadini-consumatori.
Poca trasparenza nei prezzi
Il fatto che ci sia stata una simile interrogazione alla Camera dei Lord la dice lunga sulla poca trasparenza dei prezzi in quel paese, con una pressione promozionale elevata e a ondate che disorienta il consumatore. È vero che sono aumentati e non poco i servizi (dal click&collect nei luoghi della mobilità e altro ancora) ma è difficile per il consumatore capire il prezzo e dargli un significato lineare e razionale. Il cambio di insegna e addirittura di canale, il ricorso alle marche del distributore (vale il 33,1% degli acquisti, in Italia è il 18,1%), l’autoproduzione sono state le risposte.
È il momento in GB dell’every day low price?
Qui sotto le risposte al nostro quesito: 1 su 2 dei rispondenti al sondaggio ha detto che era meglio consigliare l’Edlp, invece che suggerire un provvedimento legislativo. Concordiamo, anche se, sempre nel sondaggio, bisogna tenere conto di un 38% di rispondenti che collega l’Edlp alla lotta contro gli sprechi. Giusta considerazione.