Giovanni Cobogli Gigli, Presidente di Federdistribuzione
16 gennaio 2012. In un suo articolo Luigi Rubinelli (vedere in archivio:“Federdistribuzione rientrerà in Confcommercio con nuovi equilibri? “), dopo aver correttamente riportato il comunicato stampa di Federdistribuzione del 27 dicembre 2011 relativo all’uscita da Confcommercio, sostiene che “In futuro, probabilmente, dopo ampi tavoli di discussione e confronto, Federdistribuzione, presieduta da Giovanni Cobolli Gigli, rientrerà in Confcommercio, presieduta da Carlo Sangalli, dettando nuove regole del gioco, nuovi equilibri e nuove rappresentanze ….”. L’articolo si conclude affermando che “L’abilità politica di Carlo Sangalli, unita a un forte senso di realismo, saprà comunque ricompattare, a giudizio di RetailWatch, gli interessi più genuini delle due Associazioni”.
Questo articolo merita un commento. Senza voler negare l’abilità politica del Presidente Sangalli e dando per scontato che ancora esistono punti in comune tra Federdistribuzione e Confcommercio (basti pensare a quanto l’intero mondo del commercio sia legato al futuro del Paese e dei consumi) l’ipotesi del nostro rientro nella Confederazione è da escludersi.
La decisione di operare in forma autonoma è il risultato di un processo che si è consolidato nel tempo e sul quale Federdistribuzione e le sue aziende associate sono ferme e determinate. Non nasce da singoli episodi e non è guidata da volontà “negoziali” nei confronti di Confcommercio per poter acquisire in futuro maggiori capacità di indirizzo all’interno della Confederazione. Abbiamo negli anni maturato una visione moderna del commercio: più vicino ai bisogni dei cittadini e in grado di rappresentare un volano positivo di nuovo sviluppo per il Paese. Una visione che vogliamo trasmettere agli altri senza intermediazioni, provando così a contribuire direttamente a costruire l’Italia del futuro.
Una separazione senza rancori
Con Confcommercio abbiamo lavorato per un lungo periodo e, come abbiamo detto e scritto, forme di collaborazione potranno ancora essere attivate. E’ una separazione senza rancori ma che non prevede, in alcun orizzonte temporale, ipotesi di ricongiungimento. Il tema della bilateralità e dei fondi è naturalmente uno degli aspetti che dovranno essere affrontati, ma sapremo trovare le soluzioni più soddisfacenti per tutti, in primo luogo per le nostre aziende associate e i loro collaboratori. Anche il contratto di lavoro sarà un fronte di impegno: ora continueremo l’applicazione di quello recentemente firmato ma il suo rinnovo sarà per noi un’ importante occasione per consentire alle imprese della distribuzione moderna di affrontare le sfide dei prossimi anni e ai lavoratori di avere adeguate tutele e opportunità nel mondo del lavoro.
Abbiamo quindi scelto una strada chiara, che siamo determinati a percorrere e che non prende in considerazione alcun ripensamento. Non per arroganza ma per serena determinazione.