Feltrinelli/Herzog: l’importanza delle parole
Dicembre 2016. La Fondazione Fetrinelli ha una nuova sede, progettata dallo studio Herzog & De Meuron. Un progetto degno di una capitale di uno stato moderno. Due edifici separati ma identici: la parte destinata a Feltrinelli ha una grande libreria-caffetteria al piano terra, una sala di lettura all’ultimo e, nel mezzo, uffici e laboratori di ricerca, mentre l’immenso archivio (200mila volumi, 17.500 collezioni periodiche e un milione e mezzo di carte manoscritte) sarà conservato nei due piani sotterranei
L’edificio più grande è la nuova sede di Microsoft.
La libreria ricalca nel layout e nel visual la classica libreria Feltrinelli: i materiali sono più ricercati a cominciare dal pavimento e dalle gondole. Il bar occupa circa la metà della superficie di vendita di circa 800 mt
È cambiata però decisamente la comunicazione e il suo significato, nel segno della discontinuità. Non ci sono più le fotografie o i disegni che rappresentavano gli autori, ma ci sono delle frasi tratte dai libri in vendita o alcune frasi del fondatore, Giangiacomo e dell’attuale presidente Carlo Feltrinelli.
Le parole sono importanti, diceva in Palombella Rossa il regista Nanni Moretti. Ecco le fotografie e i disegni degli autori sono state sostituite nella comunicazione da delle frasi per ricordare la storia dell’insegna e dell’editore, ma anche del posizionamento e della filosofia che ha diretto la casa editrice.
RetailWatch ne vuole proporre alcune per sottolineare questa discontinuità di comunicazione.