Fra le parole del futuro Papa Francesco

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Fra le parole del futuro Papa Francesco

Settembre 2015. C’è un lessico del futuro al quale guardare, lo spiega la ricerca di Demos per Coop all’interno del Rapporto sui consumi 2015 redatto da Ancc con Ref Ricerche e Nielsen.
 
Gli ultimi anni si sono caratterizzati per un crescente scollamento tra i cittadini e quanti sono chiamati a rappresentarli nelle diverse sedi.
Si è ripetutamente affermato come la crisi economica sia diventata crisi di valori e disaffezione nei confronti di buona parte del mondo dell’associazionismo e della rappresentanza (politica, civile, sindacale, di categoria). Secondo l’ultimo Rapporto Eurispes, l’operato di molte istituzioni si colloca su valori minimi quanto a soddisfazione degli individui: crolla la fiducia nel Parlamento (10%) e nella magistratura (28,8%), resta marginale quella nei partiti (15%) e nel Governo (28,8%). Posizione solo lievemente più lusinghiera per la Pubblica amministrazione (40%) e ed il sindacato (33,9%), mentre si confermano oggetto di apprezzamento le forze dell’ordine, a suggerire la centralità che il tema della sicurezza ha acquisito tra le priorità degli italiani: guidano la graduatoria Carabinieri (73%), Polizia di Stato (63%), Esercito (68%) ma soprattutto la Marina Militare (74%), impegnata nelle operazioni di recupero dei profughi nel canale di Sicilia e molto esposta mediaticamente.
 
Politica e sindacati compromessi
La disaffezione nei confronti delle istituzioni colpisce naturalmente soprattutto la politica. Lo conferma anche la mappa del “lessico del futuro” dell’indagine Demos-Coop: intervistati su ciò che suscitano alcune parole gli italiani collocano nell’area della delusione termini quali politica, partiti e sindacati. L’Italia soffre certamente di un problema di partecipazione ma l’interesse per le tornate elettorali resta comunque rilevante. Nelle recenti elezioni regionali dalla primavera 2015 la percentuale di votanti è stata comunque più alta, in confronto a quelle amministrative in Spagna e dipartimentali in Francia che hanno avuto luogo nelle medesime settimane.
 
La medesima lettura si coglie osservando i risultati delle elezioni europee dello scorso anno: il confronto, più omogeneo perché si basa sull’analogo sistema elettorale, vede l’Italia collocarsi per affluenza in quinta posizione sui 28 Paesi dell’Unione Europea ed in prima tra i paesi più grandi.
Delusi delle ideologie, delle istituzioni e dei corpi sociali intermedi di italiani si affidano ad un inedito mix di tradizione e innovazione. Prima di tutto la famiglia torna ad essere centrale nel tessuto sociale. E poi Internet, oramai componente essenziale nella nostra vita per informarsi, maturare opinioni e convincimenti, dialogare con gli altri.
 
Una voce autorevole
Ma, in mezzo alle tante micro celebrità della rete, solo una figura raccoglie una apprezzamento pressoché unanime: Papa Francesco, raccoglie giudizi positivi da 9 persone su 10 e sembra rafforzare la sua autorevolezza di voce fuori dal coro. Agli italiani piacciono in particolare le sue posizioni progressiste e la sua apertura al confronto sulle questioni etiche: oltre l’80% delle persone ritiene che il pontefice sia più avanti degli stessi fedeli su divorzio, aborto e omosessualità.
Peraltro, nelle sua recente enciclica sono presenti molti altri temi vicini al pensiero degli italiani. Tra questi soprattutto l’idea di un futuro all’insegna di una maggiore sostenibilità, alla base della quale vi sono elementi di consumo responsabile, attenzione all’ambiente e interesse per le energie rinnovabili.
 

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