Giugno 2019. Visto che si fa un gran parlare di persone e di valorizzazione dell’esperienza e professionalità delle persone che lavorano in azienda, riportiamo quanto raccomandato da Michele Ferrero, fondatore della multinazionale italiana di Alba.
Una cosa è certa: se i rapporti verticali nelle aziende fossero come quello che Michele Ferrero auspicava, vedremmo delle aziende diverse e una comunità civile migliore di quella che osserviamo oggi.
Purtroppo non è così.
Ma gli insegnamenti rimangono tali e vivono nel tempo. Nonostante tutto.
- nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio(dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”, preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi, non date loro l’impressione che siate sulle spine, non fateli mai sentire “piccoli”, la sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro);
- prendete decisioni chiaree fatevi aiutare dai vostri collaboratori: essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso;
- rendete partecipi i collaboratori dei cambiamentie discutetene prima della loro attuazione con gli interessati;
- comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori,quelli sfavorevoli comunicateli solo quando necessario, in quest’ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto nell’avvenire perché serva a imparare;
- i vostri interventi siano sempre tempestivi:“Troppo tardi” è pericoloso quanto “Troppo presto”;
- agite sulle causepiù che sul comportamento;
- considerate i problemi nel loro aspetto generalee non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza;
- siate sempre umani;
- non chiedete cose impossibili;
- ammettete serenamente i vostri errori,vi aiuterà a non ripeterli;
- preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori;
- non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori,in questo caso finireste per essere niente;
- diffidate di quelli che vi adulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono;
- date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e di quando;
- non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno;
- ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano;
- se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi.
Ripreso da: gazzettadalba.it
una delle migliori lezioni di leadership. Dovrebbero insegnarlo all’Università per evitare di produrre “tecnici” presuntuosi