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Maggio 2020. La privacy è uno dei bisogni più importanti nel definire il senso di casa: un concetto strettamente collegato alla sfera personale di ciascuno che influisce sul proprio benessere. Il concetto di Privacy è legato ad uno spazio emotivo, oltre che fisico, è un momento da dedicare a se stessi, in cui potersi ricaricare, coltivare le proprie passione e dedicarsi alle persone con cui amiamo dividere il nostro tempo.
Questo il tema al centro del Life at Home Report 2019, la più grande ricerca internazionale condotta da IKEA che esplora le tendenze legate alla vita domestica e l’evolvere del concetto stesso di abitare. Quest’anno l’indagine ha coinvolto oltre 33.500 persone in 35 paesi del mondo, tra cui l’Italia*.
L’83% degli italiani considera un diritto avere privacy a casa, ma il nostro Paese ne avverte più di altri l’esigenza: il 30% degli italiani sente infatti di non avere abbastanza tempo e spazio per sé, rispetto al 12% della Svezia, il 18% della Germania, il 21% della Gran Bretagna.
Per il 74% degli italiani la privacy gioca un ruolo primario per il proprio benessere e la sua mancanza genera un senso di frustrazione e ansia.
“Il Life at Home Report è il più grande strumento attraverso il quale incontriamo migliaia di persone ogni anno, una ricerca che ci aiuta a comprendere come cambiano le abitudini di vita in casa delle persone e come possiamo migliorarla, traducendo in realtà, i bisogni delle persone attraverso il nostro range di prodotti. Crediamo infatti che ognuno di noi abbia bisogno di vivere in un ambiente confortevole che risponda a precise necessità ed esigenze e come esperti della vita in casa proponiamo soluzioni che tengano conto proprio di questi diversi e mutevoli bisogni.” dichiara Alessandro Aquilio, Country Communication&Sustainability Manager di IKEA Italia.
Il contesto in cui viviamo, le relazioni domestiche e il ruolo che rivestiamo all’interno della nostra casa sono le principali barriere alla realizzazione della privacy. Di seguito alcuni esempi.
Chi vive nelle grandi città ha più difficoltà ad ottenere momenti di vera privacy. abitare nei grandi centri urbani rende iperconnessi verso ciò che avviene fuori dalle mura domestiche perché le città sono frenetiche, rumorose e affollate.
Le relazioni con le persone con cui viviamo ci condizionano: per l’81% di chi vive con estranei chiudere la porta è l’unico modo per ottenere privacy, il 35% di chi vive in famiglia usa il lavoro come scusa per ritrovare il proprio spazio.
Più ruoli giochiamo più è complesso ottenere spazio per sé: ci aspettiamo di svolgere al meglio i nostri compiti a casa e al lavoro, con un notevole carico di pressione.
Trovare momenti per sé risulta fondamentale per ricaricare le energie, ma questo è difficile soprattutto per chi ha il compito di prendersi cura degli altri che diventano, come nel caso dei figli, una priorità da anteporre a se stessi
L’indagine evidenzia inoltre come il valore della privacy risieda nel permetterci di svolgere attività che ci fanno crescere e ci dànno benessere, sia come individui che come famiglia: dalla lettura alla cucina, dalla maratona della serie tv preferita alla meditazione.
La tecnologia stessa è un aiuto in questo senso, per il 76% degli italiani social media e messaggistica sono uno spazio in cui rifugiarsi per stare tra sè e sè o parlare con altri senza essere disturbati; giocare, ascoltare la musica o un poadcast sono tutte attività che le persone considerano importanti per il proprio spazio personale.
Proprio per questo abbiamo chiesto, attraverso i nostri canali Instagram e Facebook alle persone di chiedere del tempo per sé, senza paura di essere totalmente onesti, decidendo ad esempio di declinare un invito per avere un momento di benessere personale, da solo o con chi si desidera.