Gli italiani sono i più infedeli d’Europa: 6,6 canali visitati in un anno

Data:


Gli italiani sono i più infedeli d’Europa: 6,6 canali visitati in un anno

Ottobre 2018. Sotto la spinta di un nuovo sistema di valori e incoraggiati dal reticolo della comunicazione 2.0 gli italiani in poco tempo hanno rivoluzionato il loro modo di fare la spesa, sia con riferimento ai prodotti che ai luoghi d’acquisto.
 
INFATTI, I CONSUMATORI italiani si caratterizzano oggi per una grande voglia di sperimentazione e per una sempre più ridotta fedeltà alle consuetudini. L’innovazione nell’offerta assortimentale e la possibilità di poter provare in anticipo prodotti nuovi sono considerati elementi qualificanti da porzioni importanti del mercato, sicuramente in misura maggiore di quanto non accada negli altri Paesi europei. Una recente ricerca di Nielsen ha classificato gli italiani tra i consumatori più sperimentali d’Europa, se è vero che il 43% dei nostri connazionali dichiara di provare piacere a sperimentare prodotti nuovi e di comprare spesso prodotti che appaiano diversi da quelli esistenti. Contemporaneamente, una quota simile di consumatori italiani (45%), dichiarano di abbandonare il proprio punto vendita di riferimento per approfittare delle promozioni offerte da altri negozi. Dimostrando una disinvoltura nettamente maggiore di quella degli altri consumatori europei. Il consumatore italiano si conferma il più sperimentale d’Europa.
 

 
QUESTA PROFONDA VOGLIA di cambiamento – e la stessa, articolata, offerta della distribuzione italiana – fa sì che i consumatori italiani siano in Europa quelli che frequentano il maggior numero di punti vendita alimentari, sempre alla ricerca di alternative maggiormente convenienti, stimolanti in termini di assortimento e funzionali alle proprie esigenze. I risultati di questa fluidità dei comportamenti di acquisto genera il sovrapporsi di spinte diverse che si riassumono in trend non sempre durevoli ed univoci. Nell’ultimo anno, ad esempio, appaiono in maggiore crescita i canali “moderni” rispetto a quelli più “tradizionali” (ambulanti, vendita diretta e produzione propria) che pure avevano avuto negli ultimi anni un certo favore del consumatore.
 
CERTAMENTE AL VERTICE per incremento delle vendite si colloca il canale online che mette a segno una crescita prossima al 34% e quasi raggiunge l’1% del totale degli acquisti. Crescono allo stesso modo i canali moderni specializzati (specialisti drug, petshop, catene di surgelati) che fanno segnare un incremento degli acquisti superiore ai 2 punti percentuali. In questo senso, specializzato e moderno può essere considerato lo stesso canale discount che, infatti, fa segnare anch’esso una variazione positiva degli acquisti.
 
MA FORSE IL vero fatto nuovo degli ultimi mesi è il rinnovato favore trasversale per gli acquisti realizzati nei supermercati. Un canale di vendita, questo, che resta centrale nelle scelte degli italiani e che dopo l’ampio rinnovamento degli assortimenti degli ultimi anni riguadagna anche un nuovo appeal agli occhi del consumatore italiano.
 
INDIPENDENTEMENTE DALLA SCELTA di canale e di formato, la voglia di conoscere, sperimentare ed effettuare scelte consapevo – li costituisce una sfida importante anche per il singolo punto di vendita. E proprio le nuove metriche del consumatore disegnano l’identikit del retailer di successo. Una migliore shopping experience, una adeguata selezione assortimentale – soprattutto per i freschi e i prodotti naturali -, una attenzione alle innovazioni di prodotto, la capacità di comunicare personalmente con ciascun cliente anche utilizzando le nuove tecnologie digitali. Questi appaiono già oggi i fattori critici di successo della distribuzione italiana.
 

 
È VERO, PERÒ, cbe i fattori chiave nella scelta del (dei) punti vendita in cui effettuare i propri acquisti cambiano anno per anno, spesso repentinamente e ripetutamente. Negli ultimi mesi torna, ad esempio, centrale il tema della convenienza (un “buon rapporto prezzo-qualità”) che solo un anno fa era stato scalzato la dall’importanza di una maggiore fruibilità del negozio e del suo assortimento (“è facile trovare quello di cui ho bisogno”). Gli italiani, infatti, sembrano aver imparato a districarsi nelle nuove offerte assortimentali dei punti vendita e anzi premiano oggi proprio quelle che appaiono in grado di rispondere alle proprie personali aspettative (“trovo quello di cui ho bisogno”) meglio se organizza – te in una efficace proposta a marchio del distributore e proposte in un punto vendi – ta, ancora una volta, che renda piacevole la shopping mission.
 
Fonte: Nielsen per italiani.coop

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.