Grissinbon, il fascino naive
Febbraio 2015. I prodotti sono buoni, anzi buonissimi. Il resto è davvero naive, tutto. E funziona così: in un mondo di marche e linguaggi sempre più sofisticati, di consumatori sempre più educati al marketing e ai suoi trucchi, un brand che si presenta in modo così ruspante stimola simpatia e induce a pensare che i suoi prodotti siano il frutto di una qualità autentica, genuina, fuori dal tempo, e quindi nostalgica e per questo emotivamente superiore. Secondo i principi del branding tutto il linguaggio sarebbe da evolvere e rivedere ma alla fine forse conviene lasciarlo così com’è, almeno fino a quando regge la magia di “un alieno” nel nostro supermercato.
Fuori marketing
A questo Grissinbon deve fare estrema attenzione: per esempio stride l’informazione riguardante il tipo di olio di palma utilizzato nei prodotti, perché il Grissinbon ruspante non dovrebbe nemmeno sapere dell’esistenza dell’olio di palma. Per preservare i vantaggi di questo fascino naive, l’ingenuità deve essere completa e credibile. E qui arriva la domanda finale: non è che proprio questo essere “fuori marketing” sia l’ultima invenzione del marketing stesso?
Silvia Barbieri
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Rilevanza: 5