Hi-low anche nel vino. Le store brand aumentano i prezzi

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Hi-low anche nel vino. Le store brand aumentano i prezzi

Aprile 2012. Virginio Romano di Symphony Iri ha presentato all’ultimo Vinitaly un quadro esaustivo del settore del vino. È un monitoraggio che la società di ricerche fa ormai da cinque anni per il salone veronese.

RetailWatch vuole commentare alcuni passaggi.

– La pressione promozionale. È in aumento come l’efficacia promozionale, è un dato frutto anche del cambiamento, delle meccaniche e dei nuovi sistemi applicati dalla Gda.
– Il formato. È la bottiglia da 0,75 l a farla da padrona, soprattutto in volume, ma anche in valore. Tiene il brick.
– Crescita. È terminato l’aumento delle vendite perché, soprattutto nel canale ipermercato è in atto una riduzione degli acquisti.
– Fasce di prezzo. Quella fino a 3 euro detiene la maggioranza delle vendite.
– Store brand. Crescono, complice la ricerca di convenienza. Sono quasi tutte a marchio di fantasia. Sono aumentate anche in valore, complice l’aumento dei prezzi.
– Vini esteri. Ci sono, contano poco perché lo spazio a disposizione è ridotto, come avviene per i vini italiani all’estero.
– Mercati esteri. Negli Usa abbiamo superato anche gli australiani. In Germania la progressione dei vini italiani è interessante.

– Previsioni 2012. Proseguirà l’aumento della pressione promozionale ma anche quello dei prezzi. Se non sarà focalizzato solo su alcune fasce, ma sarà soprattutto nella bottiglia da 750 cl e nella fascia prezzo fino a 3 euro, sarà molto difficile assistere a un aumento sia dei volumi sia del valore del mercato del vino 2012.

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