Agosto 2011. Arriva l’uragano in città, e stiamo parlando di New York: tutti i negozi chiudono.
Anche le chiese rinunciano al precetto della domenica. A nostro giudizio le chiese potevano officiare tranquillamente, soprattutto per tranquillizzare una popolazione e le autorità cittadine che hanno i nervi scoperti (esagerato quel “preghiamo per la città). Anche i negozi potevano certamente chiudere, sia perché il personale di vendita non poteva arrivare nel negozio sia perché di residenti e soprattutto di turisti ce n’erano in giro davvero pochi. Però la comunicazione poteva essere ben diversa che un semplice cartellino in vetrina e sacchetti di negozi agli ingressi.
Il commercio ha un ruolo sociale e deve anch’esso rassicurare, essere presente, dire al cittadino-cliente: “Se proprio passi di qui, abbiamo solo un piccolo spazio operante e ti possiamo offrire un caffè o una poltrona per riposarti”, o qualcosa d’altro. Surreale la comunicazione di Hollister, l’insegna di Abercrombie&Fitch che nella grande vetrina allestita con monitor faceva girare un film sulla forza dell’oceano (dimenticanza o iper realtà?). Peccato: occasione persa.