IDM vs MDD: il caso dello scaffale dei legumi
Settembre 2017. I legumi: l’alimento che, insieme ai cereali, godrà di maggiore successo nel prossimo futuro. Piacciono ai vegetariani, ai vegani, piacciono a tutti perché salutari, buoni, ricchi di proteine, perfetti per un’alimentazione rispettosa del pianeta. Fino a ieri una categoria a rischio commodity, oggi in rinascita.
Cosa sta succedendo allo scaffale? Quali novità?
In questo caso lo scaffale da considerare è “largo”, perché attraversa diverse tipologie di prodotto – dai legumi in scatola, alle buste, ai freschi, ai surgelati. Troviamo zuppe e contorni, pronti o rapidi, bio o non bio, della marca industriale o commerciale, in lineari sempre più lunghi, ma certo non c’è nulla di nuovo: forse di meglio, ma non di nuovo. Se invece guardiamo i legumi in scatola, segnaliamo Valfrutta che sta lavorando per variare l’offerta di prodotto: le linee bio, i cotti al vapore, tendenze già presenti anche in altre categorie e presentate anche da Bonduelle. Da notare anche gli specialisti, come Montello, con i suoi legumi di ricerca, come i ceci neri della Murgia. E tanti altri produttori, insieme alla soia degli specialisti o delle PL.
I servizi e il design
I cambiamenti più interessanti riguardano servizio e design del prodotto.
Un passo verso il servizio lo compiono i mix di cereali e legumi di Valfrutta, con i Pronti al Vapore, e Pedon, con le buste Happy Veggie, per esempio. I legumi entrano poi in nuove categorie, come la bakery, con Fiorentini, o la pasta con Felicia Bio, fino a I Legumotti, di cui abbiamo già parlato, co-creazione di Barilla insieme ad Esselunga. Insomma, la rivincita di una categoria che sembrava chiusa nella sua latta. È facile immaginare che tanti siano ai blocchi di partenza della sfida legumi: vedremo chi partirà prima o con più efficacia: la marca commerciale o quella industriale.