Guardiamo ai dati sul Black Friday/Cyber Monday di PWC, con un focus particolare sull’Italia. Un consumatore più cauto che, però, nel 35% dei casi non ha paura di spendere.
Ieri abbiamo parlato dell’indagine di PricewaterhouseCoopers, mostrando i dati italiani inseriti nel più ampio contesto europeo.
Oggi, invece, sempre con il supporto di PWC che ha realizzato lo studio, presentiamo un focus sull’Italia, relativo al periodo del Black Friday/Cyber Monday.
Le slide di PWC con i commenti di RW
In un mondo in cui i social network, in alcuni casi, hanno limitato le interazioni di persona, scoprire che il 26% dei giovani (18-24 anni) pensa ad acquistare regali per gli amici è un dato interessante.
Consideriamo che in media, i consumatori prevedono di spendere 229€ nel 2024 vs i 232€ dell’anno precedente. Tenuto a mente il dato, però, esiste un corposo 27% che, di sicuro, supererà tale soglia. Chi, invece, rimarrà altrettanto sicuramente al di sotto della media è un buon 32%.
Il tema di cercare di ridurre gli oggetti che si tengono in casa è importante. Con l’abbattimento del prezzo medio degli articoli, ad opera di importanti aziende DILP (Despecialized Items with Low Prices) come Temu (di cui parliamo qui), Shein, MINISO, Action etc. molti clienti si sono ritrovati in casa tantissimi prodotti acquistati d’impulso che, nei fatti, non utilizzano più. L’esigenza di ridurre gli oggetti che si possiedono può nascere, dunque, anche da questo aspetto.
Il 2024 fotografa un cliente falcidiato dall’inflazione degli ultimi anni che, sempre più spesso, vede ridursi il proprio budget di spesa per articoli non prettamente collegati ad un bisogno reale.
I prodotti tecnologici sono i più gettonati (46%). Su questo tema bisogna fare una riflessione. L’aumento dei prezzi di alcuni dispositivi può portare ad un correlato incremento della vita media dei prodotti (come è successo nel caso di alcuni smartphone).
Tale incremento che, in teoria, genera una riduzione potenziale delle vendite, è spesso compensato dall’uscita di nuovi prodotti che fanno leva sulle tecnologia per “soppiantare” le vecchie alternative. La nuova tecnologia (sistemi innovativi di fruizione/connessione), che si tratti di auricolari wireless o di tv smart, offerta ad un prezzo contenuto ha un ruolo fondamentale nel mantenimento delle vendite.
Se guardiamo le slide, ci accorgiamo che siamo di fronte ad un consumatore più cauto, che tendenzialmente programma gli acquisti, si informa sulla possibilità di avere agevolazioni di pagamento, preferisce comprare online (il 56% del budget è assorbito da questa formula di vendita) ma apprezza anche il negozio fisico (il 34% desidera effettuare acquisti in store brick&mortar).
Il 62% degli intervistati, comunque, si attiene al budget. Magari acquista un maggior numero di articoli ma non si discosta dalla cifra che aveva in mente. C’è poi un rilevante 35% che, di fatto, è più flessibile nelle scelte di acquisto e, quindi, generalmente non si mantiene sul budget prestabilito.
Alcune considerazioni di RetailWatch
L’elettronica svolge un ruolo fondamentale durante il Black Friday. Tale merceologia però, tra le altre, sta anche causando un pesante inquinamento in quanto dotata spesso di un orizzonte di vita programmato dai produttori, oltre il quale gli articoli diventano praticamente inutilizzabili.
L’aumento di rifiuti di natura elettronica è un tema che ha caratterizzato gli ultimi anni. Anche perché, se da un lato, per via dell’aumento dei prezzi, i device hanno una vita media più lunga, seppur funzionando male, vista la “data di scadenza” programmata, dall’altro se ne sfornano sempre di nuovi per mantenere i volumi. Ciò introducendo nuove tecnologie che hanno più appeal verso i consumatori.
C’è da chiedersi per quanto tempo sarà sostenibile un incremento dei rifiuti elettronici e che impatto avrebbe su eventi come il Black Friday/Cyber Monday un potenziale calo dei volumi, dovuto ad una carenza di innovazione tecnologica o ad una maggiore consapevolezza da parte dei clienti.