Dicembre 2016. Il piacere di fare la spesa è un pay off storico di Sidis, Gruppo Végé. È una comunicazione datata, fine anni ’80, inizio dei ’90. Che, secondo questa tabella, continua la sua fortuna anche nel 2016. Il confronto con gli altri paesi europei restituisce una posizione di rilievo all’Italia proprio nel momento in cui l’e-commerce e Amazon in particolare stanno cambiando le abitudini di acquisto degli italiani.
Fare la spesa nei negozi fisici, infatti, non è esattamente la stessa cosa che farla nei negozi virtuali: cambiamo le modalità, i tempi.
La cosa curiosa è che i clienti passano qualche minuto in coda alle casse e sbuffano e si arrabbiano nei confronti dell’insegna dove stanno acquistando. Passano decine di minuti con il tablet, il mobile e il computer e non sbuffano, anzi, lo trovano moderno, divertente, ricco di contenuti. Anche nell’home delivery che tarda ad arrivare sono indulgenti e sorridenti, ma aguzzano i denti con le cassier fisiche.
Sono comportamenti non ancora studiati a sufficienza, che meriterebbero di essere approfonditi proprio per la loro portata.
Fino a quando continuerà l’età dell’oro dell’e-commerce? Come si può tradurre il concetto di “Mi piace fare la spesa” nell’on line che può portare a casa un prodotto non valido o non all’altezza delle attese. Chi sta provando l’on e l’off line contemporaneamente come si sta comportando, che segnali riceve e soprattutto, che attese rileva?
C’è un consorzio che ha come posizionamento questo:
“Fare la spesa è spesso un atto meccanico, invece dovrebbe essere un momento dedicato al nostro piacere ma anche al nostro benessere e alla nostra salute che dipende, soprattutto direi, da quello che mangiamo”, commenta Eleonora Graffione, Presidente di Coralis. “Un invito a ritrovare calma e consapevolezza mentre si fa la spesa per potere scegliere la qualità per noi e per la nostra famiglia”.
Controtenndenza.
Fonte: Coop
Il piacere di fare la spesa. Quanto può durare?
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