Dichiarare il prezzo di un prodotto a 9,99 euro anziché 10 euro permette di vendere di più?
Il prezzo terminante con 9 ha un’origine curiosa. Verso la fine del XIX secolo alcuni commercianti negli Stati Uniti per diminuire i furti del personale decisero di adottare questa forma di pricing in modo da costringere il personale a dare il resto e registrare la vendita del prodotto.
Solo nel 1996 è stata fatta un’indagine scientifica per verificare la bontà di scegliere questa forma di prezzo. L’indagine è durata 6 mesi e ha coinvolto 30.000 donne che hanno scelto di acquistare un paniere di beni da un catalogo. Questo il risultato
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Prezzo 0,99 |
Prezzo .00 |
Tasso di acquisto (%) |
3,23 |
3,07 |
Scontrino medio ($) |
80,91 |
78,75 |
Il risultato è esplicito: con il prezzo a 0,99 aumenta il volume e lo scontrino medio di acquisto. La soglia critica è sopra i 100 dollari: il pricing a 0,99 termina il suo effetto.
Oltre che negli Stati Uniti sono state fatte ricerche anche in Francia anche su beni alimentari con risultati simili. Sono stati condotti esperimenti anche con prezzi a 0,99 non scritti ma orali. I risultati non cambiano: lo 0,99 influisce sui comportamenti di acquisto in modo determinante.
Da parte di RetailWatch possiamo aggiungere che questo effetto dipende molto dalle categorie di beni analizzati: banali, semi problematici, problematici.