Il rialzo dei prezzi nella GDO può favorire il discount?
Luglio 2017. I dati Nielsen parlano di un aumento dei prezzi dall’inizio dell’anno dell’1,3% (fino ad aprile). È vero che i rialzi sono avvenuti nell’ortofrutta e in alcune materie prime e dopo un 2016 al ribasso (-0,5%).
Però bisogna chiedersi se il rialzo può provocare una migrazione dalle tipologie classiche della GDO (ipermercati, supermercati, superette) ai discount. Tutte le insegne discount, infatti, hanno allargato la loro offerta dei freschi e dell’ortofrutta, in particolar modo Lidl e un gruppo consistente di Eurospin. L’innalzamento dei prezzi potrebbe invogliare molti consumatori a prendere in considerazione assortimenti e prezzi della formula di primo prezzo e alcuni, sicuramente, la eleggerebbero a loro negozio preferito.
Il cambio degli assortimenti
Gli assortimenti, come i negozi e il layout e la comunicazione dei discount, sono profondamente cambiati. Lidl continua a ripetere di essere un supermercato facendo concorrenza proprio nella tipologia nella quale vuole inserirsi.
L’inflazione da prezzi (con il prezzo del petrolio che continua ad oscillare) è salutata da molti retailer come salutare. Sarà anche così, ma bisogna prestare attenzione alle fasce più deboli della popolazione il reddito delle quali è stato inciso dalla crisi economica. La diminuzione del reddito, o addirittura un parziale annullamento nelle famiglie, ha lo scopo evidente di rimettere in discussione la spesa quotidiana, anche se la pressione promozionale, che rimane alta, avvantaggia chi ha tempo da dedicare alla spesa e alla ricerca di coupon favorevoli.
I più colpiti da questa situazione possono essere proprio i supermercati e la loro industrializzazione, con una lentezza evidente nel mettere a profitto un mix di prezzi e margini, che deve cambiare continuamente. Gli sconti nascondono parzialmente l’innalzamento dei prezzi, scatolame compreso. Ma le persone che hanno problemi di budget possono comodamente trasmigrare di tipologia in tipologia, alla ricerca di una spesa totale più generosa di prezzo.
Certo, poi, c’è da fare i conti sulla qualità, ma diversi reparti dei discount si sono allineati al cambiamento continuo in fretta e in profondità, a cominciare dal pane e dai surgelati.
Mancano dati sulla possibile migrazione supermercato versus discount, o meglio, RetailWatch non li ha visti. Avverrà?