Il vending e il retail: I casi di Poste e Autogrill
Marzo 2013. Il retail inserisce il vending per dare servizio e aumentare l’efficienza con costi contenuti. Potrebbe essere questa l’head line dei due casi, Poste e Autogrill, che RetailWatch vuole commentare.
Il vending è l’oggetto proibito da molto tempo. Conad tentò qualche anno fa a Bologna, proprio con il vending, la costruzione di una piccola superette. Simply nel flagship di v.le Corsica ha, lato strada, una vending machine ovviamente aperta 24/24.
Veniamo ai due casi citati sopra.
. Poste. Dall’inizio dell’anno ha inserito nei suoi negozi-uffici postali questa macchina per l’erogazione di bevande calde, fredde e snack. Il caso è eclatante perché gran parte degli uffici pubblici ne sono sguarniti, ma per chi deve fare la coda, sia in inverno, sia in estate, sono un toccasana e un servizio utile. Bisognerà vedere nel tempo, se soprattutto la parte del caffè, sarà manutenuta. Francamente non lo abbiamo assaggiato, ma in oltre 1 ora di permanenza in questo ufficio postale, Milano-Moscova, nessun utente si è avvalso di questo servizio. È questione di tempo, mentalità e cultura.
. Autogrill. Nel suo flagship store di Villoresi (Lainate, Mi), nello spazio delle toilette (riviste, corrette, ampliate e segmentate) sono attive ben 3 macchine vending di parafarmacia (gestite da Loyds). La prima, vicina all’ingresso Uomini è dedicata ai prodotti per i bambini (la stanza del fasciatoio è praticamente attaccata), la seconda è adiacente all’ingresso allo spazio Donne: l’offerta è di prodotti per le donne. La terza, di fronte all’ingresso dei bagni-docce per i trucker è riservata ai preservativi, la zona è riparata dagli altri target.
Sono due esempi rilevati nel retail che parlano da soli per la capacità di dare servizio, sfruttando l’efficienza e i costi bassi.