Illy-Kiss: la macchina per l’espresso. Intelligente
Ottobre 2013. Se volete guardare l’ora vi basta uno Swatch, ma se volete vedere e sentire un orologio di precisione dovete passare al Rolex. Così è per questa macchina per il caffè espresso: se vi accontentate di una macchina rumorosa e di materiali ordinari a un prezzo conveniente, potete scegliere fra decine e decine di modelli, ma se volete una macchina veramente innovativa nei materiali, nei meccanismi, nei volumi, compatta, silenziosa, anche da portare con voi nel week end (è stata creata un’apposita cappelliera), allora dovete provare Kiss di Illy. Un concentrato di alta tecnologia e design per valorizzare il sistema iperespresso: 16cm x 16cm x 21cm in meno di 3kg.
. La meccanica. Tre cilindri su una base circolare (vista dall’alto della macchina si presenta come un orologio), corpo in alluminio anodizzato, serbatoio d’acqua in vetro con decori sabbiati, nucleo tecnico in acciaio inox e poggia tazza magnetico, Kiss è la vetta più alta del mercato delle macchine per l’espresso in capsule.
L’esclusivo AIO (All In One) integra in pochissimo spazio pompa, unità riscaldante e controllo di flusso.
Grazie a un innovativo sistema realizzato da una ruota dentata e una vite senza fine, il processo di pressione dell’acqua non crea alcuna vibrazione o rumore. Un riscaldamento integrato nella pompa permette di riscaldare l’acqua alla temperatura desiderata e solo nella quantità d’acqua necessaria per ogni tazza.
. La temperatura. Il vero tallone di Achille di tutte le macchine per espresso è la rumorosità e la temperatura del caffè. In molte addirittura è tiepido, un’eresia, non è vero?. In Kiss: un piccolo pannello con comandi touch consente di pre-impostare la quantità di caffè che si desidera e la temperatura esatta in tazza. In silenzio e con un consumo di energia minimo (900 W e automatic switch off in quattro minuti).
. Il prezzo. Unico neo di questo gioiello di precisione è il prezzo: 1.590 euro. Un investimento in passione per l’iperespresso. Ma non avete sempre sostenuto che in Italia manca l’innovazione?