Luglio 2012. Il mondo del consumo, dice in una recente ricerca Ipsos, è frammentato nella composizione delle scelte di consumo individuale. Si attinge, contemporaneamente, a mondi concettualmente diversi. Si compone il proprio carnet di comunità a cui aderire sovrapponendosi in modo diverso. L’accento di adesione è più individuale, si estrapola il frammento di identità che risulta più rispondente al proprio percorso di esplorazione personale e fluttuante. Si è perso l’interesse nei confronti dell’ adesione a gruppi che impongono canoni restrittivi, si decide di entrare nei gruppi in modo non pianificato e mutevole.
L’acquisto si traduce sempre più in qualità e autenticità con un legame stretto con la salute e il benessere personali.
I nuovi processi di scelta si organizzano in un percorso che ha tre passaggi centrali: un nuovo assortimento e una nuova complessità degli stimoli, accompagnati da una riduzione speculare mirante alla semplicità intuitiva della fruizione che si accordi però con una accresciuta intensità e un’amplificazione dell’esperienza di acquisto e fruizione del prodotto. L’essenzialità e la fluidità si traducono nel depauperamento del denaro come strumento di intermediazione dei consumi.
Denaro e tempo
A livello micro il costo ufficiale viene scardinato da elementi diversi, ad esempio il canale di contatto, le offerte, che diventano più importanti per determinare il prezzo.
A livello macro l’aumento di molti prezzi insieme ai giochi della finanza internazionale contribuiscono a svilire il valore del denaro, un valore che diventa inaffidabile.
Se il denaro perde parte della sua antica funzione di misuratore sembra proprio che il tempo lo stia sostituendo: cresce il bisogno di istantaneità tra desiderio e azione. E cresce il valore del tempo come bene essenziale e scarso, la volontà di trasformare la maggior quantità di tempo in tempo di qualità.