La Coop di BustoArsizio? Probabilmente il più bel supermercato d’Italia

Data:

Dicembre 2018. Se l’affermazione del titolo di questo articolo vi sembra esagerata non leggete l’articolo di RetailWatch, non guardare il filmato, ma andate di persona di fronte al Municipio di Busto Arsizio, in vle Duca d’Aosta, per vedere questo supermercato di Coop Lombardia. Poi converrete con noi che: Probabilmente è il più bel supermercato d’Italia.

La location

È centralissima. Sull’area insisteva il vecchio fabbricato del Calzaturificio Borri ormai abbandonato. Coop ha dovuto rifare anche parte della viabilità e ripiantare tigli in più di quelli che aveva abbattuto per i lavori.

Nell’area di attrazione di Busto Arsizio sono attivi praticamente tutti i competitor della grande distribuzione, discount compresi.

La sostenibilità

Gli accorgimenti sono davvero molti, ma li riassumiamo:

. nell’impianto fotovoltaico,

. nel recupero del calore dei macchinari per produrre anche raffreddamento.

Il parcheggio sul tetto (215 posti auto) ha tettoie stile Autogrill e una generale copertura di verde. Il parcheggio al livello -1 ha lo stesso numero di posti auto. Con il cambiamento climatico in atto i parcheggi coperti o attrezzati faranno la differenza rispetto ai competitor, figuriamoci se poi sono in centro città.

La bellezza

Adesso dobbiamo giustificare il termine Più bello d’Italia.

. L’ingresso pedonale: è scenografico e ricco di verde anch’esso, con il parcheggio al livello -1 e la grande vetrata di un lato del supermercato.

. La luce: la grande vetrata dell’ingresso dà sul bar (le consumazioni sono possibili sia dalla galleria sia dall’interno del negozio) e sul reparto ortofrutta con un gioco di luce naturale impressionante. La luce naturale è certamente migliore di quella elettrica anche se a led e a risparmio energetico.

Produce ottimismo, allegria, è meno metallica, le ombre si allungano naturalmente. Le vetrate su un lato dei supermercati sono molto diffuse, ma quasi sempre danno sull’ingresso e sull’uscita, alle casse. Qui la luce è ripresa e sviluppata in tutt’altro modo, merito del progettista Nicola Marinello e del proprietario, Coop Lombardia, che lo ha lasciato lavorare in questo supermercato di 2.400 mq, che per onestà intellettuale chiameremo superstore, vista la presenza del non food.

E poi la bellezza è data dal sistema di branding e dal sistema grafico adottato dei quali diciamo qui sotto.

Il branding

È un progetto nuovo, distante dalle elaborazioni complicate e virtuose di un passato recente. L’architetto progettista deve aver letto bene la lezione di Bob Noorda e di Albe Steiner perché sembrano proprio ritornati quei tempi basati sulla simplicitas e sulla linearità, sulla pulizia e sulla concretezza, ma una concretezza gentile e tonda, senza algoritmi intellettuali e superiorità di mestiere da architetto da tavolino.

Il brand Coop è posizionato in 2 punti strategici:

. in fondo all’ortofrutta, all’ingresso,

. alle casse self service.

Se il corpo usato vi sembra grande, ricredetevi, stiamo parlando del brand sul quale la cooperativa investe quasi tutto.

E poi ci sono le declinazioni dei sub brand, come Origine. A giudizio di RetailWatch, vanno intensificati ed estesi, come i valori. Non si tratta di attaccare un cartello qui e uno là, ma di fare un ragionamento sensato su tutti gli spazi di comunicazione del punto di vendita, slim dei prezzi compresi.

L’offerta

L’assortimento dovrebbe essere di circa 9.000 referenze, senza la casa. I banchi a servizio sul perimetro, fino in fondo al lato opposto alla grande vetrata di ingresso sono ben visibili da molti punti del negozio. Le gondole refrigerate del self service antistanti non inficiano l’ergonomia degli spazi.

Il fatturato

Una volta accettata la location dai bustocchi (e non sarà facile) il fatturato potrebbe arrivare fra i 14 e i 15 mio di euro, 6.000 euro di vendite al mq.

Durante la visita la toilette, antistante all’area casse era in ordine.

La sostenibilità di Coop Busto Arsizio (Mi)
Coerenza fra il posizionamento e la sua realtà                    5
Distintività e rilevanza versus i competitor                        5
Rapporto experience-prezzo                                              5
Sostenibilità                                                                        5
Attenzione alle nuove tecnologie e all’innovazione            4
Attenzione ai millenials                                                      3
Attenzione ai senior                                                            4
Creazione di una community                                              4
Trasparenza                                                                        5

Scala di valori da 1 a 5, 1 basso, 5 elevato

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.