La sostenibilità, dice ECR Italia, misura la reputazione delle aziende

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La sostenibilità, dice ECR Italia, misura la reputazione delle aziende
 
Marzo 2017. Ecr Italia mette al centro del cammino della comunità del business la sostenibilità. Finalmente non è più uno slogan ma un percorso guidato che si sovrappone alla logistica collaborativa, alla intermodability, alla gestione delle eccedenze, all’Osa, all’’Atlante a Sirio, tutti progetti tangenti e particolari al più ampio tema della sostenibilità. Se proprio vogliamo leggere questo ampio programma con un altro termine possiamo appoggiarci a Efficienza che è mancata nel secolo scorso e oggi rappresenta invece un punto di arrivo. Misurare le emissioni di CO2 o le eccedenze non è uno scherzo, ma nelle misurazioni trovano poi spazio un altro termine, quello della logistica collaborativa, sottolineata più volte nel convegno di inizio marzo di ECR Italia.
 
Spiega Giuseppe Luscia, responsabile progetti supply chain di Ecr Italia: “Bisogna sviluppare consapevolezza e chidersi: “Al fine di ridurre le emissioni, che impatto ha…
•…lo stile di guida?
•…il trasferimento di merci su rotaia?
•…il passaggio a sistemi di illuminazione a LED dei magazzini?
•…l’uso di diverse soluzioni per la refrigerazione?
 
Occorre sviluppare sensibilità rispetto al rapporto fra € investiti e Ton CO2 Equivalenti ridotte”.
 
Ecr propone allora un nuovo strumento: Ecologistico2, uno strumento pratico ed efficace per sviluppare conoscenza, consapevolezza e sensibilità, per una funzione logistica protagonista e proattiva sul tema della sostenibilità.
 
Un paradigma di cambiamento e di crescita
Francesco Morace, sociologo e president di FCL, sottolinea: “Il paradigma Crucial&Sustainable valorizza schemi e filosofie di vita legate a una nuova concezione della sostenibilità. Tornare alle origini, tutelando nel tempo tutto ciò che ci circonda: il nostro patrimonio economico, quello ambientale, e nello stesso tempo anche sociale e culturale che dimostrano di avere un ruolo decisivo nella nostra vita. Da questi nuclei concettuali deriva la definizione di cruciale e sostenibile. Questo paradigma si basa su un vero e proprio cambiamento d’epoca, orientato alla tutela delle specificità più virtuose. Una rotazione dell’immaginario che ha fatto emergere un nuovo schema di valori che influenzerà i comportamenti di ognuno: dal singolo individuo alla grande impresa.
Anche la dimensione logistica acquisisce un ruolo decisivo in questo quadro: non più l’ultimo anello della catena, ma un decisive parametro con cui si misura la reputazione dell’Azienda.
 

 
Il caso Conad
Vediamo allora come si declina  nella supply chain il passaggio dalla riduzione dei costi alla sostenibilità, attraverso il ridisegno dei flussi distributivi. È il caso di Conad che negli utlimissimi anni ha rivoluzionato la sua catena logistica sia per ridurre i costi sia per ridurre le emissioni di tutte le sue movimentazioni di merci, compresi i freschi. Ecco alcuni passaggi:
. Utilizzo dei pallet in pooling.
. Dotazione di cassette con sponde abbattibili nel fresco.
. Ridefinizione di unità di carico; modelli di riordino + evoluti = Aumento della saturazione dei mezzi.
. Sostenibilità energetica Ce.Di.
. Intermodale.
. LNG (liquefied natural gas).
“Ridurre le emissioni è, prima di tutto, un dovere sociale… ma anche in linea con i valori di Conad!” sottolinea Andrea Mantelli, responsabile della supply chain del gruppo di cooperazione fra dettaglianti.
 
Il caso San Pellegrino: comunità, benessere, per la sostenibilità del pianeta
San Pellegrino (Gruppo Nestlè) assolve 263.800 ordini all’anno, spedisce 3,9 mio di pallet coinvolgendo 935 mezzi su gomma al giorno, e 3,5 treni.
La sua strategia di sostenibilità si svolge attraverso tre pilastri:
 
Coinvolgendo le comunità:
 
. come co-progettazione di uno sviluppo sostenibile. Sanpellegrino è, di fatto, un attore al contempo locale e nazionale che si muove anche sui mercati globali.
 
. Come attore del territorio è partner per la crescita sociale ed economica in un quadro di tutela ambientale.
. Come player nazionale contribuisce alla crescita costruendo partnership che possono portare valore aggiunto alla dimensione locale.
. Come attore globale accompagnala valorizzazione del “Made in Italy”, inteso come stile di vita e non solo di consumo.
 
Generando benessere
 
La promozione della corretta idratazione, che si fonda sul consumo di acqua come alimento di base, in particolare per i bambini e su un consumo responsabile di bibite a basso contenuto di zuccheri è un pilastro dell’attività di Sanpellegrino, che diventa una vera e propria responsabilità nei confronti dei consumatori, oggetto di partnership con le Istituzioni e con le altre realtà industriali della catena del valore.
Rendendo il pianeta sostenibile
 
“SustainablePlanet” è il contributo dell’azienda, dice Fabio Ciani, purchasing manager, a uno sviluppo sostenibile dal punto di vista delle risorse naturali disponibili, a partire dall’acqua.
 
. Riduzione degli impatti delle attività all’interno della catena del valore: innovazione negli Stabilimenti, catena di fornitura sostenibile, efficienza e sinergia nel rapporto con i clienti.
. Contributo alla tutela del territorio, assetprimario dell’impresa. La protezione dell’ambiente in cui operiamo, dalle fonti fino ai siti produttivi, è infatti la prima garanzia per un operare sicuro e orientato alla crescita.
. Condivisione di responsabilità rispetto alle grandi sfide globali, dalla tutela delle risorse e della biodiversità fino al contrasto ai cambiamenti climatici.
 
 
Un cammino condiviso
Sono solo due esempi, uno della GDO, l’altro dell’IDM, commentate dopo un lungo convegno, quello di ECR Italia, ricco di inerventi, per sottolineare l’impegno che tutta la comunità del business, dai fornitori di processi, di hardware e di servizi, stanno sviluppando. Un sentiero di sviluppo ormai delineato e condiviso.
 

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