L’AmoEssere di Eurospin
Marzo 2015. Eurospin ha lanciato, nelle scorse settimane, la nuova linea di prodotti a marchio “Amo essere”, dedicata ai clienti con intolleranze alimentari.
Dopo il gluten-free, nelle scorse ore ha presentato ai suoi clienti i prodotti senza lattosio, con le prime tre referenze a marchio a cui, con ogni probabilità, se ne aggiungeranno presto altre.
INTOLLERANZE: un trend in crescita
Quello delle intolleranze è un trend in costante crescita negli ultimi anni. Secondo stime recenti diffuse da Worldallergenfood (www.worldallergenfood.com), circa il 9% della popolazione soffre di una patologia cibo-correlata. Numeri importanti, che richiedono una risposta adeguata da parte di IDM e GDO.
Se da un lato è ancora forte la quota di mercato di farmacie e parafarmacie, depositarie di una patente di credibilità molto alta dovuta più che altro ad un retaggio culturale diffuso, dall’altra gli assortimenti commerciali delle grandi catene della distribuzione (discount compresi) cercando di adeguarsi, non senza difficoltà dovute a due elementi psicologici fondamentali in questi casi: la paura e la fiducia.
Allergie ed intolleranze hanno, infatti, grande diffusione nell’età pediatrica e nei consumatori più giovani, target sensibile al value for money. Più che il prezzo, quindi, conta la qualità e una comunicazione efficace, che neutralizzi la paura di conseguenze indesiderate sulla salute ed instauri un vero rapporto di fiducia tra produttore, distributore e consumatore. Missione difficile, impossibile senza un vero investimento e, di questi tempi, non tutti sembrano disposti a farlo, nonostante un ritorno di sicuro interesse.
EUROSPIN: quando il packaging è vero valore aggiunto
I prodotti senza lattosio non sono certo una novità, anche per i discount. Già da tempo, in Eurospin e nelle altre insegne del canale, si trovano prodotti lactos-free (per cui, ricordiamo, non esiste un marchio univoco e distintivo riconosciuto a livello internazionale), ma il valore aggiunto dell’iniziativa del più grande discount italiano sta proprio nella comunicazione.
Codice colore e nome del marchio comunicano bene il prodotto e la reattività della pagina social alle domande dei consumatori dà il suo buon contributo. Sarà interessante verificare la collocazione a scaffale (farà categoria a sé o si mixera a quelle esitenti?) e lo sviluppo di nuove referenze per arricchire un’offerta, al momento, abbastanza ristretta (meno di dieci referenze).
IL TRADE-UP dei discount nello studio di Retailwatch.it
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