Le GSS del non food vanno abbastanza bene, la GDO al confronto flette
Settembre 2018. Nei primi mesi del 2018, dopo il vivace risultato del 2017, le vendite della Gdo italiana fanno segnare un netto rallentamento con una variazione tendenziale marginalmente positiva. L’aggregato di ipermercati e supermercati si giova soprattutto della buona performance dei prodotti freschi (sfusi e trasformati) che superano il +0,5% di incremento tendenziale e del buon andamento di tutto il comparto del confezionato industriale. Si aggravano le difficoltà del comparto non alimentare che fanno segnare un decremento dei fatturati vicino agli otto punti percentuali, nettamente più marcato che in passato.
IN OGNI CASO, anche nel 2018, trovano conferma i differenti trend evolutivi delle vendite dei diversi formati; nel primo semestre infatti, sono ancora una volta gli specialisti drug (con una crescita superiore ai 6 punti percentuali nel largo consumo confezionato) a fare segnare il maggiore incremento delle vendite. Nel comparto alimentare sono ancora una volta i discount ad evidenziare la crescita più marcata anche grazie alla migliore dinamica dei valori rispetto ai volumi venduti. Buoni risultati sono messi a segno ancora una volta dai superstore e dai grandi supermercati. Un buon andamento delle vendite fa segnare, in controtendenza rispetto agli anni scorsi anche i piccoli supermercati, mentre resta ampiamente in negativo la dinamica dei volumi per le superette e gli ipermercati. Questi ultimi sembrano avvantaggiarsi, però, di una positiva dinamica dei prezzi medi che limita la perdita di vendite in valore e si giova probabilmente delle strategie di uptrading assortimentale.