Settembre 2019. I dati della tabella qui sotto sono stati elaborati prendendo in considerazione ricerche di Nielsen, IRi, Gfk. Li pubblichiamo in forma di forbice per capire soprattutto le distanze dei vari item-preoccupazioni.
Dunque la partita nei prossimi mesi si giocherà fra la scelta del prezzo e-o della qualità.
La qualità non ha mai raggiunto simili numeri, il prezzo si. Essendo ormai entrati in recessione, nonostante le smentite del governo il ruolo del prezzo, intero o promozionato, sul volantino o sullo slim dello scaffale aumenterà di peso.
Sulla qualità permettete a RetailWatch di fare alcune considerazioni:
. Le MDD, le marche del distributore non hanno ancora intercettato appieno la domanda di un diverso rapporto qualità-prezzo che sale da tutti i segmenti della popolazione, sennò avrebbero altre percentuali di incidenza nelle vendite.
Per molti versi c’è un deficit di qualità delle MDD verso i brand dell’IDM. È vero che non siamo più nell’epoca dei me-too, delle copie infelici dei prodotti dell’IDM, ma è anche vero che, nell’aprire alcuni segmenti di innovazione di prodotto (come i prodotti con e senza) le MDD non hanno potuto confrontarsi con i prodotti dell’IDM e hanno di fatto inventato in solitaria mercati e prodotti, alcuni dei quali non sono soddisfacenti. Stiamo parlando dello scatolame.
Certo, ci sono eccezioni importanti, ma qui stiamo discutendo della media. Dove c’è il confronto la qualità dell’IDM vince ancora sulla qualità delle MDD-GDO, nelle altre bisogna osservare con attenzione le vendite categoria per categoria nel medio periodo per capire se il prodotto in esame ha centrato l’obiettivo delle vendite.
Rimane da valutare come reagisce-reagirà il consumatore:
. alla sgrammatura dei prodotti,
. alle variazioni effettuate sul packaging,
. alle variazioni di prodotto.
Ma questo le ricerche lo dicono solo al committente della ricerca stessa perché le risposte, come la retail community sa bene, sono delicate.