Le riflessioni di Remo Lucchi-Eumetra sul #coronavirus e quel che ci aspetta. Anche di spirituale

Data:

FINO A TUTTO IL 2019

Partiamo da Maslow.

Nei primi anni ‘50, venendo da 10 anni di vita davvero sacrificata – 5 anni di Seconda guerra mondiale, e 5 anni di faticosa ricostruzione -, Maslow aveva notato, presso la popolazione di tutto il mondo occidentale, una voglia di riscatto che non era mai stata notata in nessun periodo precedente. Aveva constatato un incredibile desiderio di spostare l’attenzione da se stessi come individui fatti di corpo e di mente, verso il desiderio di “possedere”, crescendo verso logiche sempre più importanti, dove anche la forma ed i “valori sovrastrutturali” avrebbero assunto una rilevanza senza confini. Maslow ci aveva azzeccato.

Negli ultimi 70 anni siamo cresciuti in questa direzione, innescati da desideri di impossessamento di cose e di valori sovrastrutturali sempre più importanti: la funzionalità delle cose non era sufficiente, sono contati sempre di più i significati, e le logiche di appartenenza ai segmenti sociali ambiti.

Desideri mai necessariamente appagati, perché non c’è un confine al “meglio immaginato”: si auspica sempre di più. Una testimonianza di ricerca: per anni l’entità di soddisfazione della propria esistenza è rimasta sempre costante, su valori molto modesti. La grande maggioranza ha sempre ambito a qualcosa di più, al di là della propria integrità fisica, della propria salute, e della dignità della vita che si stava conducendo.

Non si raggiungevano mai i segmenti più fortunati, ricchi e concessivi: anzi, la distanza con essi si ampliava sempre di più. Nella percezione generale il cosiddetto segmento di mezzo – la classe media – si è ridotta sempre di più. L’elastico sociale in effetti si è teso progressivamente, e si stanno creando solo due segmenti:

  • uno progressivamente più grande: il segmento medio-basso, alimentato dalle nuove generazioni, che al di là della discreta istruzione, si sono trovate negli ultimi anni a vivere in un precariato crescente (conseguenza in grande misura della Globalizzazione, che ha messo in crisi buona parte del sistema economico occidentale). E presso costoro l’aspirazionalità è sempre aumentata;
  • ed uno più piccolo: quello elitario, dotato di quasi tutti i soldi, e di tutto il potere. Molto centrato su se stesso.

Tutto ciò è stato constatato, in modo progressivo, fino alla fine del 2019. E se fosse andato avanti…?

UNA PREMESSA STORICA AGLI ACCADIMENTI DEL 2020: I FATTI OGGETTIVI

Questi ultimi 70 anni possono essere schematicamente suddivisi in due periodi.

  • Fino ai primi anni ’90 c’è stata una crescita armonica, soprattutto da parte del Sistema Economico, che ha sempre detenuto di fatto le redini del potere evolutivo, dando lavoro e beni/prodotti/servizi. E’ stato un sistema in mano agli imprenditori – proprietari – che hanno sempre investito con strategie di medio-lungo periodo, con un progetto di miglioramento costante. L’obiettivo era il futuro, e la logica culturale dei progetti e degli investimenti era dominante.
  • Dalla metà degli anni ’90 in poi sono accaduti due fenomeni che hanno stravolto l’ultimo ventennio:
    • È iniziata – con una progressione impressionante – la Globalizzazione: l’Est del mondo ha iniziato ad invadere l’Occidente con prodotti di qualità inizialmente modesta, ma negli anni crescente, a prezzi costantemente molto contenuti, non contrastabili dall’Occidente. Inizio di una crisi strisciante, con progressiva contrazione degli utili nelle Imprese occidentali
    • Contestualmente, per questi motivi (ma non solo), progressivamente il Sistema Produttivo occidentale delle grandi imprese abbandonava la logica dell’imprenditore, per affidarsi progressivamente al Sistema Finanziario. Questo Sistema ha avuto l’obiettivo prioritario di difendere (e far crescere) gli utili nel breve termine. Il “breve” – in tutti i principali ambiti produttivi – è diventato la logica dominante, indipendentemente dai sistemi e dalle logiche di correttezza. Bisognava “fare soldi subito”; qualsiasi metodo, purché proficuo, è accettabile

Quali le conseguenze: gli interessi di parte, e di breve periodo – contrazione dei costi, ed altro – hanno prevalso sulla salute di medio-lungo periodo del mondo, su tutti i piani sociali, minacciando seriamente la vita umana.

Per citarne alcune:

  • Il salvaguardare interessi di parte, trascurando i diritti all’”inclusione” di tutti, indipendentemente dal nascere in una famiglia fortunata o sfortunata (peraltro – in Italia – previsto da 2° comma dell’art. 3 della Costituzione). Avviene in tutto il mondo occidentale: la conseguenza è un aumento inaccettabile delle tensioni. Fra l’altro la parte sfortunata non è più incolta ed acritica come un tempo (e se l’elastico sociale si dovesse spezzare?)
  • Questa situazione sviluppa desideri contrappositivi di protezione: populismo, sovranismo, nazionalismo. Allontanamento gli uni dagli altri, ricordando che invece la vita, in tutte le forme di sviluppo, è prodotta dalla “relazione”, e non dalla contrapposizione. Il fenomeno si è scatenato in tutto il mondo occidentale: Brexit, l’elezione di Trump, Vox in Spagna, Gilet Gialli in Francia, gli accadimenti italiani degli ultimi 2 anni
  • Le tensioni internazionali aumentano: ognuno cerca – il più possibile – di difendere il proprio
  • Menefreghismo totale verso la fame e la povertà nel mondo
  • Assenza del rispetto dello Sviluppo Sostenibile, con conseguenze drammatiche sull’Ambiente. Conseguenze il più delle volte mascherate da interessi non dicibili (Oceani invasi dalla plastica: è probabile che gli enti che devono trattare la plastica, preferiscano adottare da anni altre soluzioni…)
  • Ecc…, ecc…, ecc…

L’ONU (ben 194 Paesi) ha preso ben coscienza di queste fenomenologie, e nel 2015 ha varato “l’AGENDA 2030”: avendo fatto una diagnosi di tutti i pericoli sociali (mondiali), ha proposto 16 categorie di interventi, più 1 obiettivo di coordinamento internazionale. L’obiettivo generale condiviso era che ognuna delle categorie di interventi godesse di miglioramenti anno dopo anno, fino ad una sostanziale soluzione entro il 2030.

Così non è stato, perché molte di queste aree contrastavano interessi potenti. Dopo 5 anni, la stima è che un terzo delle aree abbia goduto di qualche miglioramento, un terzo è rimasto costante invece di migliorare, ed un terzo è addirittura peggiorato. E nel mondo occidentale, la stragrande maggioranza della popolazione non è a conoscenza dell’”Agenda 2030”. Pare “non convenga” diffonderne la conoscenza.

INIZIA IL 2020. “QUALCUNO” RIFLETTE: CHE COSA È MEGLIO CHE ACCADA?

Siamo all’inizio del 2020.

E’ impensabile che le cose possano andare avanti in queste direzioni, che peraltro hanno ritmi crescenti. L’Ambiente diventa irrecuperabile, e quindi invivibile, la povertà e la fame nel mondo sfortunato non sarà più accettabile, le tensioni internazionali con progressione crescente esploderanno, così come l’aumento delle distanze sociali all’interno dei singoli Paesi, che diventeranno inaccettabili. La stessa “Agenda 2030” sta prevedendo un tramonto finale molto rapido.

E quindi?

C’è “Qualcuno” che sta osservando il tutto. Finora ha rispettato le scelte che il mondo umano ha fatto. Ma a questo punto si è posto l’alternativa:

  • se lasciar morire il tutto
  • oppure – nella coscienza che l’”imbecillità” non possa distruggere il mondo – decidere di intervenire, facendo comunque pagare un “prezzo abbastanza importante”, perché solo pagando un prezzo salato ci si rende conto del vero valore delle cose.

Questo “Qualcuno” ha fatto capire i due grandi problemi che sono all’origine della nostra vita:

  • il contesto in cui si vive – L’AMBIENTE – è la nostra casa, è il contesto che ci fa vivere. Ed il suo rispetto da tutti i punti di vista deve essere prioritario. Se così non fosse, l’AMBIENTE è talmente potente che ha possibilità di mettere in atto reazioni punitive, in una infinità di direzioni
  • l’altro tema coincide con i veri valori della vita, per i quali vale davvero la pena di vivere: ed è la vita umana in sé, vissuta in salute ed in relazione positiva, senza differenze.

Questo “Qualcuno” che metodo ha adottato? Indubbiamente un metodo molto efficace: il COVID 19.

E’ riuscito ad affrontare entrambi i problemi:

  • ha fatto capire che l’AMBIENTE può tutto, ed anche con severità, e che il menefreghismo non è più accettabile. E l’ha fatto capire con certezza
  • ha poi prodotto il lockdown che ha avuto il duplice scopo:
    • ci ha fatto capire che siamo tutti uguali
    • ci ha fatto capire che il vero valore è la vita in sé, e che la relazione positiva fra gli esseri umani è la vera condizione per una vita felice, che è poi l’unico vero obiettivo che abbiamo.

Questo “Qualcuno” in realtà corrisponde a due Entità: Uno che ha coordinato, e l’Altra che ha eseguito.

Ai posteri l’ardua sentenza.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.