Le rose Fairtrade incontrano l’Italia. Con successo
Giugno 2012. Nel mese di maggio 2012, Janice Kotut, marketing manager di Karen Roses, è volata in Italia dal Kenya per incontrare i consumatori di rose Fairtrade, l’importatore italiano Flora Toscana e Coop Adriatica, la principale catena di distribuzione dove le sue rose sono commercializzate.
Karen Roses è un’azienda a conduzione famigliare fondata nel 1989 a Nairobi, in Kenia, dalla Sig.ra Kotut. Nel 1997 l’azienda si è estesa anche ad Eldama Ravine, una cittadina a circa 260km da Nairobi, trasformandosi così in Ravine/Karen Roses.
Nel 2004 Ravine Roses ha ottenuto la certificazione Fairtrade per i propri prodotti, dimostrando così un crescente impegno verso le comunità e l’ambiente locali. Da allora, i cambiamenti sulla vita dei lavoratori e delle comunità circostanti si sono fatti evidenti.
Oltre alla garanzia di un giusto trattamento in ambito lavorativo, i lavoratori beneficiano anche del Fairtrade Premium, un ulteriore somma pagata dall’importatore direttamente al loro organo rappresentante (Joint Body). Grazie al Fairtrade Premium sono stati finanziati diversi progetti, che hanno trasformato la fisionomia della cittadina. Fra questi, quelli che hanno ottenuto maggiore riscontro sono stati:
– La costruzione di aule scolastiche
– La costruzione di un asilo, di cui i lavoratori possono beneficiare a tariffe agevolate
– L’allestimenti di una biblioteca
– L’attivazione di un laboratorio di scienze
– La costruzione di un centro ricreativo che include anche un laboratorio di sartoria, una biblioteca per i lavoratori e un laboratorio di informatica
Una delle iniziative di maggior successo è stata la creazione di un fondo prestiti (“Edu-credit”), cui i lavoratori possono accedere ad interessi 0 per finanziare attività educative proprie o della propria famiglia. Questo fa sì che i lavoratori possano garantire l’educazione secondaria dei propri figli.
Il 1° dicembre 2011 Ravine Roses ha cominciato a vendere i propri fiori direttamente all’importatore italiano Flora Toscana, saltando così un intermediario precedentemente esistente all’interno della filiera. Questo ha permesso di creare una relazione diretta tra esportatore e importatore, garantendo non solo una filiera più breve e trasparente, ma anche una maggiore responsabilizzazione dell’importatore ed una migliore comprensione delle dinamiche del mercato europeo da parte dell’azienda produttrice.
Il beneficio principale, per Karen Roses, è che ora gli ordini vengono ricevuti direttamente, migliorando la risposta, garantendo la fornitura costante e riducendo gli sprechi. Inoltre, l’esportatore e l’importatore possono ora condividere insieme idee su potenziali innovazioni e miglioramenti, come l’aumento della consapevolezza del consumatore sul prodotto e la sua origine.