Gennaio 2012. Questo ipermercato Leclerc (con galleria e parco commerciale con tutte le insegne del gruppo) visitato a Metz dimostra che la reputazione si conquista lavorando su diversi livelli: prezzi, ma anche comunicazione, rassicurazione, certificazione. Proprio della comunicazione integrata alla categorizzazione Leclerc ha fatto un cavallo di battaglia: categoria e sottocategoria, oltre a essere tali sono segnalate e comunicate in modo sistematico. Ognuna con dimensioni e struttire narrative diverse e adatte alla categoria, appunto. Girare fra i reparti è divertente, osservare i vari payoff fa scappare anche il sorriso, ma è da apprezzare soprattutto la capacità di equilibrio e di dimensione della comunicazione.
Layout: A pettine, classico, con pochissimi rientri per le promozioni.
Design: legno e cristallo, acciaio, cartone.
Ergonomia: corsie e reparti, a self service e a servizio, ben disegnati.
Illuminazione: classica.
Gentilezza del personale: formale ma non necessariamente freddo.
Assortimento: Ampio e profondo, approfondito il ruolo dei produttri locali in tutte le categorie possibili.
Comunicazione: importante quella sul localismo e sulle evidenze di rapporto con alcune marche, nelle diverse categorie, all’altezza (come sempre) quella corporate e di posizionamento. Nelle categorie a volte un uso particolare dell’ironia.
Punti di forza
Assortimento, Prezzi, Convenienza, Diverse soluzioni innovative per il confort di acquisto
Punti di debolezza
Punto di vendita un po’ freddo, Alcune volte la comunicazione è distonica
La sostenibilità di Leclerc vista da RetailWatch
Consapevolezza: 4
Sensibilità: 4
Compatibilità: 4
Pro-attività: 4