Dicembre 2012. Lidl in Germania ha ormai circa 100 referenze di marca nazionale nel suo assortimento (di 1.200 circa). È stato un inserimento lungo e meticoloso, un tavolo di discussione con l’industria di marca durato quasi un anno. Non a caso come, RetailWatch ha anticipato all’inizio di settembre, Aldi ha anch’esso intavolato una trattativa serrata con le principali industrie multinazionali e tedesche per farle entrare nell’assortimento della sua insegna.
La differenza fra Lidl e i grandi succursalisti, per quanto riguarda le marche, è ormai ridotta.
Lidl offre ai suoi clienti:
. la presenza delle principali marche internazionali e nazionali,
. un layout semplificato dove si perde poco tempo a fare la spesa,
. una scala prezzi semplificata di due o tre step con l’Idm in posizione top,
. store brand Lidl ben segnale e promosse
. nuove categorizzazioni come nel vino (vedere il filmato), nella panetteria e pasticceria, più ampiezza nell’ortofrutta.
Il gap con i competitor c’è, ovviamente, ed è nella percezione storica dell’insegna da parte del consumatore. Per alcuni anni Lidl ha scavalcato nel concetto di hard discount Aldi, mentre oggi si dimostra più soft. La percezione negativa è dovuta alla frequentazione dei target medio-bassi e di immigrati. Ma ancora per quanto?
Punti di forza
Semplificazioni, Scala prezzi chiarissima, Ortofrutta, Vini, Referenze di IDM
Punti di debolezza
Non food non riordinato, a volte trascurato, Ambiente sotto tono
La sostenibilità di Lidl vista da RetailWatch
Impatto ambientale 3
Solidarietà 2
Legami con il territorio 3
Naturalità 3
Organic-bio 3
Artigianalità 3