Lidl Italia si fa certificare da Ambrosetti: è sempre più supermercato con cuore discount

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Ottobre. E dopo 27 anni Lidl Italia esce in pubblico e evidenzia dati che probabilmente non aveva in mente di rendere pubblici. È stato Valerio De Molli con la sua Ambrosetti a comporre questa incredibile operazione in nome della creazione di valore, certificando un operatore che molti hanno sottovalutato, seguito poco e soprattutto a volte bistrattato.

E invece l’operazione di De Molli rende giustizia a un operatore che negli ultimi 27 anni è cambiato tantissimo e sta dando del filo da torcere, non solo in Italia, non solo in Europa, ma anche negli Usa, alla grande distribuzione tradizionale.

Per Lidl De Molli ha ripreso la sua matrice delle 4C, che già aveva adattato per l’ADM, (l’Associazione delle imprese della GDO) e ha tirato fuori dal cilindro un’immagine portentosa, che molti, come detto, non immaginano neppure, analizzandola sui valori economici, sociali, ambientali e cognitivi. Un’operazione che probabilmente ha sorpreso pure i dirigenti di Lidl e ha fatto dire al Presidente di Lidl Italia, Massimiliano Silvestri: “Siamo una catena di supermercati con un cuore discount, basata sulla sostenibilità e sull’innovazione”.

Pensate che negli ultimi 5 anni Lidl Italia non ha redistribuito gli utili e li ha investiti tutti, 2 mld di euro, in sviluppo. Impensabile per tutta la GDO, tranne che per Coop (per il suo statuto sociale).

Il contesto generale

La Grande Distribuzione è un settore strategico per il Paese: con 85 miliardi di euro di fatturato, circa mezzo milione di occupati e oltre 26 mila punti vendita sul territorio nazionale, rappresenta un «motore» di generazione di redditi, investimenti e occupazione.

In qualità di attore di primo piano sui temi di impatto sociale e ambientale, oggi la Grande Distribuzione è il “front-end” diretto del consumatore, ne interpreta la crescente domanda di qualità e sostenibilità e attiva un’estesa filiera di piccole e medie imprese italiane. Inoltre attraverso la capillarità, può incidere in modo rilevante sulla creazione di valore sostenibile promuovendo stili alimentari sani ed equilibrati, riducendo lo spreco alimentare e l’utilizzo della plastica.

Lidl è un attore leader

In questo contesto, come messo in evidenza dall’applicazione del modello dei “4 Capitali” di The European House – Ambrosetti, Lidl Italia si è affermata come attore leader del settore, grazie alla sua capacità di coniugare crescita e sviluppo sostenibile. Nel 2018 ha realizzato 4,7 miliardi di euro di ricavi (+8,8% di crescita media annua negli ultimi 5 anni), posizionandosi come 5_̊ azienda in Italia per tasso di crescita e 33_̊ del Paese per dimensione. Nel settore della GD, Lidl è la 1° per tasso di crescita negli ultimi 5 anni e 9_̊ per dimensione.

Con l’80% dei prodotti in assortimento italiani, Lidl attiva un’estesa filiera di PMI, con un effetto indiretto e indotto rilevante”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti. “Gli acquisti realizzati da Lidl hanno un effetto moltiplicatore del Valore Aggiunto pari a 3,4, con un contributo totale al PIL nazionale che cresce a 2,9 miliardi di euro: per ogni euro di Valore Aggiunto generato direttamente da Lidl se ne attivano 2,4 aggiuntivi nell’intera economia”.

Le classifiche di chi investe

In un contesto di investimenti nazionali decrescenti, sia pubblici, sia privati, Lidl ha investito oltre 400 milioni di euro nel 2018, posizionandosi nella top-25 delle aziende in Italia.

Questi risultati testimoniano l’impegno e la visione di Lidl che da oltre 25 anni è non solo un importante motore di crescita economica per il nostro Paese, ma anche un’azienda da sempre attenta a valorizzare il territorio, promuovendo innovazione e progresso lungo tutta la filiera distributiva e creando nuovi posti di lavoro”, dichiara Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia. “Abbiamo superato la quota di 16.000 collaboratori e la nostra politica di assunzioni prevede in media l’inserimento di oltre 2.000 persone ogni anno, con un impatto molto significativo per l’occupazione italiana: ogni posto di lavoro creato da Lidl, ne attiva altri 4 nell’intera economia, per un totale di 82.000 generati negli ultimi 5 anni con effetto diretto, indiretto ed indotto. Il percorso intrapreso sino ad oggi non lo consideriamo un traguardo, bensì un primo passo verso nuove sfide e nuovi obiettivi”.

 La politica occupazionale

In uno scenario nazionale in cui un giovane su quattro è escluso dal mondo del lavoro e in cui la partecipazione femminile è tra le più basse in Europa, Lidl si distingue per una politica di assunzioni volta all’inserimento e alla valorizzazione dei giovani, in un’azienda dove un dipendente su due è under 35, e per un tasso di occupazione femminile superiore di 20 punti percentuali alla media italiana (63% vs. 43%). Nel 2018, un punto vendita su tre era guidato da una responsabile donna, con gender pay gap pari a zero.

L’azienda offre un contributo significativo anche al raggiungimento dei policy target su efficienza energetica e riduzione delle emissioni. Le fonti rinnovabili sono il 100% dell’approvvigionamento di energia elettrica di Lidl, che negli ultimi 6 anni ha evitato 620 mila tonnellate di emissioni.

“Nel corso degli ultimi cinque anni, abbiamo investito 1,6 miliardi di Euro sul territorio italiano e, considerato il piano da oltre 350 milioni previsto per questo esercizio, il volume complessivo salirà a circa 2 miliardi di Euro”, dichiara Luca Boselli, Amministratore Delegato Finanza di Lidl Italia. “Grazie a questo programma di sviluppo, come evidenziato dal modello sviluppato da The European House – Ambrosetti, Lidl Italia è riuscita a perseguire una crescita economica virtuosa, offrendo un contributo concreto ad un’economia sensibile alla tutela del capitale ambientale. Lo sviluppo sostenibile è un valore non solo da enunciare ma da perseguire con fatti concreti, costanza e determinazione”.

Ancora sulla sostenibilità

Significativo è infatti anche il contributo alla circolarità: le attività immobiliari di Lidl sono orientate ai target di zero consumo netto di suolo previsti per il 2050 dalla Commissione Europea (le nuove strutture sono costruite sfruttando meno dell’80% del potenziale volume edificabile).

Le quote di mercato

Guardate le quote di mercato, giusto per parlare di cose concrete:

Il giudizio di RetailWatch

. Beh, gli strateghi della comunicazione possono andare lieti del connubio Lidl-Ambrosetti. Ambrosetti, come si sa, è una società di consulenza strategica ben introdotta in tutti i settori, non escluso quello politico. È una patente di certificazione che Lidl Italia userà e lo farà molto bene, come si è visto anche in passato.

. Lidl Italia dichiara che l’80% dei prodotti è di origine italiana. Questo dato andrà sicuramente verificato, perché bisogna dichiarare prima le materie prime utilizzate e poi la provenienza del prodotto.

. Lidl ha fornito diversi dati: bisognerebbe però che i tassi percentuali fossero dati a parità di rete, un modo di esprimere il dato indispensabile per capire davvero lo stato di salute dell’azienda.

Queste ultime osservazioni nulla tolgono (ma preghiamo Massimilano Silvestri di tenerne conto) a un passaggio epocale, un’apertura impensabile fino a ieri sera.

Scarica qui il rapporto di Ambrosetti per Lidl

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