L’IDM pensa di più alla qualità, il consumatore al prezzo/qualità
Aprile 2018. La divergenza del dato su un campione diverso, i consumatori e le aziende del largo consumo, la dice lunga, scusate la franchezza, sui comportamenti di acquisto e sul cambiamento in atto.
I consumatori quando acquistano pensano prima di tutto al prezzo del prodotto e subito dopo alla qualità. Le distanze sono minime. Il rapporto si rovescia e si acuisce se si osservano le risposte dei professional dell’IDM. Ovviamente il prezzo finale, quello dello scaffale, è influenzato dai comportamenti e dal pricing dei retailer della GDO, ma anche dall’elevata pressione promozionale. Forse l’IDM, nel pensare consumatore, dovrebbe porsi l’obiettivo di congegnare prodotti con un ottimale rapporto qualità-prezzo e spingere tutte le leve per imporre questo rapporto sul pricing a scaffale. Questo non avviene e rimane la forbice rilevata da TheEuropeanHouseAmbrosetti nel suo Rapporto per ADM, l’Associazione della distribuzione moderna.
Guardando alle altre risposte di questa chart è utile rilevare che al terzo posto per il consumatore ci sia il giudizio sulle materie prime utilizzate e apari merito la fiducia verso il paese di provenienza del prodotto che sta acquistando, da qui il valore delle informazioni nutrizionali e di prodotto sull’etichetta.
Per l’IDM nelle altre risposte valgono i processi produttivi.
Ma non abbiamo sostenuto sempre che il consumatore è il Re e valgono soprattutto i suoi comportamenti e le sue indicazioni sugli acquisti e sui consumi?