L’IDM punta sulla territorio per le conserve di pomodoro
Ottobre 2015. Sul pomodoro, che da sempre troneggia sulle tavole degli italiani per gusto e versatilità, si è scritto tanto. E se da un lato le innovazioni tecnologiche consentono la coltivazione di varietà nuove per forma, colore e gusto, dall’altro il marketing tende sempre di più a valorizzare la territorialità come fattore distintivo.
È noto che lo scaffale dei “rossi” sia uno dei più ostici nella gestione della categoria della dispensa. La semplicità del prodotto rende l’offerta quasi piatta, spesso appannaggio dei big player dell’IDM e della marca commerciale. Una situazione quasi stagnante, che si “conserva” (scusate il gioco di parole) da tempo senza creare valore aggiunto.
È tuttavia il mercato a dettare le regole ed arriva, forse, una ventata di novità nel marketing del pomodoro confezionato: la territorialità come quid plus su cui costruire una nuova cultura di prodotto. Come già accade per il vino e olio, anche per il pomodoro s’inizia a valorizzare in etichetta la provenienza geografica del frutto e, in alcuni casi, l’anno di raccolta. Dal generico “pomodoro italiano” si passa al pomodoro “toscano”, “siciliano” fino all’utilizzo delle diciture DOP e IGP, come nel caso del San Marzano e del Pachino.
Tra casi analizzati da Retailwatch.it:
Petti e la linea di Pomodoro 100% toscano
Il gruppo Petti, nello stabilimento produttivo di Venturina (LI) produce una linea di prodotti realizzati con pomodoro 100% toscano. La toscanità come valore, in una regione dalle terre fertili e prospere, con una buona tradizione agricola. Sul packaging è indicato a chiare lettere “pomodoro 100% toscano” e sul sito istituzionale vi è una pagina interamente dedicata all’approfondimento della scelta toscana per la produzione delle conserve di pomodoro.
Fratelli Contorno: benvenuti in Sicilia!
L’industria alimentare Fratelli Contorno si spinge oltre il pomodoro, producendo sughi pronti e condimenti secondo le tipiche ricette siciliane. La Salsa pronta di pomodoro a marchio Benvenuti in Sicilia è racchiusa in una bottiglia con tappo a corona, dai colori accesi e brillanti, che ricordano la terra in cui viene prodotto il Ciliegino contenuto.
La Fiammante ha il San Marzano nel cuore
L’azienda campana La Fiammante, con sede in provincia di Napoli, produce nel suo stabilimento conserve di pomodoro San Marzano DOP. Sulla confezione di pelati campeggia la denominazione esatta “Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino” (con annesso logo europeo) e il logo del Consorzio di tutela creato ad hoc per il pomodoro usato per condire un altro prodotto DOP, la Pizza Napoletana.
Il giudizio di Retailwatch
Ci sarebbero molti altri casi a testimoniare un certo fermento nel marketing del pomodoro, ma quanto esposto ci consente di formulare qualche considerazione:
– L’IDM si dimostra, ancora una volta, il motore dell’innovazione della filiera del largo consumo. In questo caso spostare il focus sull’origine del pomodoro significa più trasparenza, elemento sempre apprezzato dal cliente, anche alla luce dei recenti scandali commerciali che hanno travolto il settore dell’oro “rosso”
– Differenziarsi significa anche competere contro il fai da te: dati Coldiretti certificano numeri importanti per la produzione casalinga di conserve nel nostro paese, soprattutto al sud.
– I Top player dell’IDM e la marca del distributore non hanno ancora intrapreso un percorso di crescita in questo senso, troppo concentrati a proporre lavorazioni o packaging innovativi, investendo più su macchinari e materiali che sulla qualità dei prodotti.