L’ipermercato è ancora sotto pressione

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L’ipermercato è ancora sotto pressione
 
Febbraio 2016. Il format distributivo che si è rivelato rivoluzionario negli anni ottanta e novanta, che ha proposto l’aggressività delle promozioni su una vasta gamma di merceologie riunite sotto un unico tetto, che ha rimodellato sul lungo termine le abitudini dell’acquisto alimentare e non alimentare ed ha potenziato attorno a sé la forza attrattiva dei centri commerciali, adesso sembra stia andando incontro a un “declino inevitabile”.

Quanto sommariamente percepito dagli addetti ai lavori viene confermato da analisti addentrati nei temi della distribuzione al dettaglio su base globale.

Non è dunque una questione unicamente italiana.

Daniel Lucht, Direttore Ricerche al RESEARCH FARM di Londra si esprime senza mezzi termini, ma lascia aperto uno spiraglio interessante da cui si intravedono nuove prospettive.

The decline of the hypermarket format is inevitabile – the format that was groundbreaking in the 1980s. But this also opens up space for innovations. Retailers confronted with shrinking sales densities are trying to reduce their exposure to unproductive space”.

Degno di nota è il riferimento alla contrazione delle vendite che induce a rigorose riduzioni di tutti gli spazi improduttivi.

Ma dove porta questa direzione?

Gli indirizzi sul campo, provati e da provare, sono di tipo:

  1. OVVIO;
  2. INNOVATIVO;
  3. RADICALE.
 
Le soluzioni ovvie
Rappresentano il tentativo di realizzare integrazione funzionale tra “canale on line” e “canale fisico”.

Di questi tentativi anche Retail Watch, in Italia, ha dato testimonianza attraverso numerosi contributi tecnici, dei quali sono da ricordare quelli del Luglio 2014 (4 Luglio – “Eccesso di scelta ? Geolocalizzazione Indoor”, 9 Luglio – “Perché il click and collect si può fare”, 23 Luglio – “Disintermediazione: è un affare per chi ?”).

Ma Lucht, nella sua disamina globale, cita ulteriori esempi di introduzione della tecnologia all’interno dei negozi: “smart shopping carts”, “self scanning”, “price checking”, notando come spesso essi alterino la semplicità nello svolgimento della naturale esperienza di acquisto senza di fatto apportare effettive trasformazioni.

Su questa stessa linea di soluzioni, rivolte all’integrazione di canali fisici e virtuali, sono da tenere in ferma considerazione le locazioni di spazio per concessioni alle imprese 3 P (Product, Process, People), che portano il “prezzo on line” sul terreno del negozio fisico e assumono i rischi della vendita delle categorie non alimentari.

E’ questo un itinerario strategico intrapreso per via della sua flessibilità, battuto con fiducia da operatori importanti in paesi grandi ed evoluti (SAINSBURY’s/ARGOS, TESCO/ARCADIA, CASINO/Cdiscount, CARREFOUR/RUE DU COMMERCE).

Per mezzo delle “piattaforme 3P”, le imprese commerciali si propongono di guadagnare un posto di rilievo nella crescita internazionale del commercio elettronico.  
 
Le soluzioni innovative
Stanno prevalentemente riguardando l’introduzione all’interno degli spazi di “punti ristoro” e l’integrazione degli assortimenti mediante prodotti biologici, localismi, referenze artigianali, articoli funzionali a salute e benessere.

Parimenti stanno acquisendo inatteso risalto sul mercato aziende e marchi indipendenti, riferimenti di nicchia (“indipendent and hipster businesses, niche brands”).
 
Le soluzioni radicali
Radicale, ma per molti versi soddisfacente dal punto di vista pratico, appare la prospettiva in cui gli spazi fisici degli ipermercati si aprono completamente al “business 3P” per consegne stabilite “on line”; l’aspetto logistico derivante dall’abituale collocazione sul territorio dell’ipermercato esalterebbe la funzione di deposito decentralizzato.
 
UNICOOP FIRENZE sta sperimentando l’approfondimento di questa soluzione con “più scelta – ACQUISTI ON LINE, RITIRO IN NEGOZIO”.
Le condizioni sono:

  1. essere socio di Unicoop Firenze;
  2. registrazione prima di effettuare l’acquisto (ciò vale come dimostrazione della titolarità dello status di “socio”, come possibilità di avere le credenziali per accedere al saldo punti, all’archivio degli acquisti effettuati ed allo stato di evasione dell’ordine);
  3. prelevare quanto ordinato “on line” direttamente in negozio, senza costi di consegna e con la disponibilità entro sette giorni dalla richiesta, esibendo il “codice di ritiro” preventivamente inviato a mezzo sms o email (operazione consentita anche a delegato, purché in possesso del codice);
  4. pagamento sia “on line” a mezzo di moneta elettronica (inclusa la carta socio Sceltapiù) che direttamente in negozio;
  5. chiarimenti su eventuali necessità e segnalazioni varie possibili presso i “box informazioni” dei negozi abilitati al servizio.
 
Di seguito specifichiamo alcune merceologie, la maggior parte delle quali acquistabili con l’aggiunta di punti fedeltà, inserite nell’offerta che Unicoop Firenze ha attivato tra il 2 ed il 31 Gennaio del 2016 nel suo punto di vendita a Cascina (PI):
  1. materassi;
  2. reti a doghe per letto;
  3. poltrone;
  4. stufe;
  5. termoconvettori/termoventilatori murali;
  6. mobili in resina;
  7. sedie, sgabelli e scarpiere in legno;
  8. portasci;
  9. batterie auto;
  10. kit catene per auto;
  11. avviatori d’emergenza e caricabatterie per auto.
 
Lo scenario allarga notevolmente il ventaglio di prodotti vendibili, prescindendo dall’ingombro, propone l’utilizzo dei canali telematici su una struttura che ottimizza gli spazi per ricavare nuova redditività, potenzia l’efficacia delle promozioni e consente di fare apprezzare ulteriormente la credibilità dei piani di fidelizzazione che Unicoop Firenze ha concepito per attrarre i consumatori.
 

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