Sicilia, Luglio1943.
A mezzanotte, non c’è la linea dell’orizzonte a dividere il mare dal cielo: i blu si confondono, profondi. Le donne siciliane dormono già da un pezzo: sono stanche, scottate dal sole che le ha seguite tutto il giorno per i campi. Sul mare s’intravedono migliaia di luci: non sono lumini di cera per festeggiare qualche santo patrono. Sono 2.500 navi da guerra. Nel buio, sulla spiaggia, iniziano a sbarcare automezzi, carri armati e uomini; alla fine saranno 180.000. Sono giovani americani, inglesi e canadesi arrivati sin qui per sconfiggere il dominio nazi-fascista che invade questa antica terra.
E’ piena estate e il caldo è insopportabile. L’esercito alleato ogni giorno distribuisce ai soldati della birra, un po’ per dissetarli, un po’ per confortarli. Sono bottigliette di vetro scuro dai nomi esotici: Indian Head Beer, Fort Pitt. I ragazzi le bevono, si rinfrancano e gettano i vuoti nei campi.
Luglio è anche il periodo della raccolta dei pomodori, frutti che maturano al sole più caldo. Le massaie li usano per fare la salsa, un vero e proprio rito siciliano: Rigorosamente all’aperto, in veranda, in giardino o in strada, un gruppo nutrito di donne per giornate intere porta avanti “l’Operazione Salsa”: Preparare e confezionare scorte di sugo in quantità massive per le stagioni a venire. Segno inconfondibile della salsa fatta in casa è il contenitore: bottiglie di recupero, siano esse di vino, olio o latte. Durante la guerra però, tutti questi oggetti, così come gli alimenti che contengono, sono molto difficili da trovare. Ed allora quelle bottigliette di vetro marrone, sparse qua e là, abbandonate in giro dai soldati, diventano il contenitore perfetto per la salsa di pomodoro. Questa usanza è andata avanti per tutti gli anni della guerra.
Negli anni ’90 Agromonte ne riprese l’utilizzo, un po’ per distinguersi, un po’ per ricordare i tempi che liberarono l’Italia ma soprattutto per sottolineare che la loro salsa è proprio come quella di una volta, fatta in casa, con la ricetta originale, senza altri ingredienti se non il pomodoro ed il sole della Sicilia.
Che bell’articolo Carlo. Creatore d’immagini e poeta.