Marca del distributore: perderà anche nel 2015?
Giugno 2015. I dati fino ad oggi disponibili dicono che le marche del distributore main stream (la pancia del mercato) stanno soffrendo una congiuntura non favorevole. È confermata la perdita di quota delle marche del distributore di primo prezzo, mentre crescono quelle premium e bio.
Fonte: IRi
Curiosa l’inversione di tendenza della MDD 1° prezzo, quasi uno scherzo del rilevatore. Lanciata un po’ da tutti come forma di tamponamento verso la crescita del discount e trattata come una sotto commodity (una fascia di mercato dei poveracci e dei senza tetto) non è stata riempita di contenuti: packaging e comunicazione negativi a tutti i costi, posizionamento sullo scaffale non segnalato e sempre fisicamente a pavimento, prodotti francamente non all’altezza per la scarsa qualità intrinseca, prezzo di conseguenza.
I primi prezzi avrebbero dovuto entrare nel sistema della scala prezzi (intesa come servizio) con più spessore, pensati, riempiti di valori merceologici e di comunicazione positiva. Cosa che hanno fatto pochissime insegne.
Alcune insegne, vista la débacle, li hanno cancellati, altri sospirano in attesa di non si sa cosa, altre ancora tentano fantasiose vie di ripensamento.
Stentano nella crescita anche le fasce bio e premium, lontane da quel +28,5 del 2010. Un po’ per il recupero negli stessi segmenti dell’IDM, un po’ per l’esagerazione di alcuni prezzi praticati, un po’ per la concorrenza delle catene specializzate che nel frattempo hanno espanso la rete di vendita e rafforzato la loro quota di mercato.