Dicembre 2019. Se non siete sazi di innovazione, dopo Brescia (leggi qui) dovete passare da Monza in via sant’Andrea 21, dove San Marco Brunelli, il patron di Finiper, ha aperto Maestoso (superstore con cucina) con tre distinti progetti:
- architettonico, con Michele De Lucchi e lo studio associato AMDL Circle,
- retail: un supermercato-superstore innovativo,
- ristorazione (con 2 tipi di trattamento e servizio).
Marco Brunelli, patron di Finiper, chiude l’anno con una nuova apertura ricca di innovazioni, grandi e piccole, di portata internazionale.
La location
È alle spalle dell’ospedale San Gerardo; la Villa di Monza è alla sua destra. A sud il cci di Auchan, poco vicinato incisivo nelle vicinanze. Le isocrone del Maestoso segnalano una popolazione ad alto reddito.
Il totem all’ingresso dell’impianto, visto dalla via Sant’Andrea, mette in rilievo soprattutto il nome Maestoso e più in piccolo IperLaGrandeI, insegna di Finiper: è il tributo al localismo e a un cinema molto frequentato negli scorsi decenni.
Il progetto architettonico
È di Michele De Lucchi e dello studio associato AMDL Circle. Legno, tanto legno, nelle coperture nel plinti, negli accessori, nei pavimenti (da vedere i pavimenti della ristorazione e quelli del secondo livello per mostre iniziative, massello vero che non può costare meno di 200 euro al mq). E poi luce, tanta luce, nel pozzo sicuramente ma anche sui lati del primo livello, quello della ristorazione. L’altissimo pozzo porta la luce naturale anche al centro del superstore. E la luce naturale vale due.
Il progetto retail
Ingresso dal bar con tavoli e poi l’ortofrutta e poi corner per ogni categoria merceologica con un layout praticamente libero. L’area dello scatolame ha le stesse caratteristiche architettoniche e di visual merchandising dei reparti a servizio e quindi non è costretta o messa in disparte come nel passato.
Il progetto di ristorazione
Nonostante all’interno di Finiper ci sia Ristò (società per la ristorazione negli ipermercati e gallerie commerciali) Marco Brunelli ha deciso di comporre un’altra squadra slegata da Ristò e ha assunto cuochi professioni e camerieri professionisti per le sue sei isole al primo livello. Carne e pesce sono a servizio, le altre isole pizza e hamburgeria e pasta e insalate saranno miste, servite e non.
Ai clienti viene dato un tablet (non nella carne e nel pesce, che sono ristoranti a servizio) tramite il quale possono fare la loro ordinazione, modulandola su 3 criteri base. Le bevande sono servite, quando appare la schermata del piatto ordinato, il cliente può prendere la pizza o l’hamburger o l’insalata.
Impianti di primordine, lavorazioni a vista, sedute per zone, come l’illuminazione, visual compatto, leggero e delicato nei colori. Orari: dalle 11 alle 23, ingresso separato dal Mercato.
La superficie di vendita e gli accessori
3.700 mq, divisi fra 2.000 mq del livello terra, il Mercato e i 1.700 mq del primo livello, la food court con 520 posti a sedere. Il parcheggio è per 400 posti auto, su due livelli. Sarà attiva anche l’Humanitas e la sua accoglienza per i servizi per la salute.
Il concept
Il progetto si sviluppa su due livelli:
. al livello terra Il Mercato, da vedere, come riferito, il layout non più a pettine, ma a isole incardinato nelle aree a servizio.
. al primo livello La Corte, 6 spazi di ristorazione (carne e pesce, pizzeria e hamburgeria con produzione propria di birra, salumi e formaggi al taglio, insalateria) e somministrazione curati direttamente dall’IperLaGrandeI, Tutte le lavorazioni sono a vista, da vedere la birreria e la maestosa enoteca. La balconata permette di vedere gran parte del Mercato e del suo composito layout dall’alto, una possibilità che non si verifica mai nella GDO. Department store e Eataly Smeraldo e Stoccolma a parte.
Il volume, va sottolineato, è unico, e forma in pratica un gigantesco pozzo, dove San Marco Brunelli ha volutamente rinunciato a mq di vendita per dare enfasi agli aspetti visivi e architettonici e alla multisensorialità prodotta dallo scambio osmotico Mercato-LaCorte/Ristorazione.
La sostenibilità
La principale dote è la mancanza di consumo di suolo, un fatto importante per la GDO. Il vecchio cinema è stato sventrato e il manufatto rifatto.
L’investimento e le vendite
L’investimento dovrebbe essere di 40 mio di euro. A regime le vendite del Mercato dovrebbero essere di 25 mio, 10.000 e più euro al mq, stime di RetailWatch. E le vendite della ristorazione passeranno da uno scontrino medio di 14 e più euro, stime di RetailWatch.
Alcune innovazioni, secondo RetailWatch
Le casse
Le casse NCR del Mercato, quindi del superstore, possono essere utilizzate sia in modalità a self service, sia con l’operatore. L’uscita è automatica, senza far leggere lo scontrino, grazie a un progetto di riconoscimento della persona, progetto svedese. I prezzi nel Mercato non sono elettronici ma su carta.
L’enoteca
L’enoteca al livello dei ristoranti, La Corte, dà il senso merceologico e di servizio del progetto di Marco Brunelli al Mestoso di Monza. Qui c’è experience vera. Sono esposte 320 etichette, i bianchi e le bollicine, sono refrigerati, il consumo è per bottiglia o per bicchiere a scelta fra le 16 proposte conservate sotto azoto (queste bottiglie cambiano in continuazione, a cura del sommelier).
Il tablet per le ordinazioni
Nei ristoranti non a servizio completo (quindi esclusa carne e pesce) i clienti hanno a disposizione 140 tablet per comporre il proprio menù, personalizzando una ricca dotazione offerta dai 6 ristoranti. Tramite il QRCode il cliente può entrare nel menù anche con il suo smart phone che dialoga quindi con il tablet e scegliere cosa mangiare. Livello di personalizzazione eccellente.
La sostenibilità di IperLaGrandeI, Maestoso, Monza
Coerenza fra il posizionamento e la sua realtà 5
Distintività e rilevanza versus i competitor 5
Rapporto experience-prezzo 5
Sostenibilità 5
Attenzione alle nuove tecnologie e all’innovazione 5
Attenzione ai millenials 5
Attenzione ai senior 5
Creazione di una community 5
Trasparenza 5
Scala di valori da 1 a 5, 1 basso, 5 elevato
Meglio in un certo senso di Eataly….