Nelle bibite va in scena la riduzione dei formati

Data:

Nelle bibite va in scena la riduzione dei formati

Maggio 2018. Dal 2008 al 2016 i produttori di bevande analcoliche in Italia hanno ridotto complessivamente del 22,5% le calorie immesse sul mercato (pari a -264.234.312.000 kcal), del 20% lo zucchero immesso al consumo (pari a 68.277 tonnellate) e aumentato del 41% la disponibilità di prodotti riformulati (a ridotto o nullo contenuto calorico). Sono i dati presentati oggi da ASSOBIBE in occasione del workshop organizzato dal Ministero della Salute “Dagli accordi sulla riformulazione dei prodotti alimentari, alla decade di azione 2016-2025 per la nutrizione: una strategia win win nell’interesse dei cittadini”. 
 
L’industria italiana dei soft drink, rappresentata da ASSOBIBE, ha firmato questi obiettivi con il Ministero della Salute per migliorare le caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari con particolare attenzione alla popolazione infantile (3-12 anni). Questi impegni sono stati rinnovati e rafforzati con la sottoscrizione, a conclusione di Expo 2015, di due protocolli elaborati con il Ministero della Salute per favorire la corretta alimentazione dei bambini. 
 
L’industria ha dimostrato di essere un comparto concreto, rispettando gli impegni presi con il Ministero e di essere al fianco dei consumatori che possono scegliere tra versione tradizionale, con meno zucchero e con assenza di zucchero” – afferma David Dabiankov, direttore generale di ASSOBIBE – “Questi impegni sono stati mantenuti nonostante i consumi non elevati (l’Italia si posiziona al 23esimo posto in UE con 40/litri pro-capite di bevande gassate, un dato al di sotto della media europea), pari a un terzo dei consumi di Messico (146,5 litri/pro-capite) o Stati Uniti (125,9 litri/pro-capite) e nonostante il ridotto apporto calorico medio derivante dalle bevande gassate in Italia: 1% (10Kcal) delle calorie assunte da un adulto e 0,6% delle calorie assunte dai bambini.”
 
L’ampia scelta si manifesta anche nella riduzione dei formati, sempre più piccoli (da 0.75 lt, 0,60 lt e 0,33 lt o lattine da 0,25 lt, da 0.15 lt), che oggi rappresentano il 7% dei volumi per offrire una maggiore scelta nelle porzioni a disposizione dei consumatori. Sono state anche introdotte versioni richiudibili per favorire un consumo in più momenti. 
 
Molte sono le tappe intraprese dall’industria dei soft drink in questo ambito, con impegni presi in modo autonomo a partire dal 2006 ad oggi. Per facilitare le scelte del consumatore le imprese hanno inseritoinformazioni nutrizionali aggiuntive, per porzione e con evidenziata l’incidenza percentuale rispetto ai valori giornalieri medi dei nutrienti. Sono state evitate promozioni e manifestazioni a premio che inducano a un consumo eccessivo
Per rafforzare la tutela verso i bambini, le imprese del settore hanno eliminato le attività di promozione e pubblicità rivolte ai bambini sotto i 12 anni e di vendita diretta nelle scuole elementari.
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.