Nuovi valori, nuove passioni, nuovi consumi
Luglio 2012. Borse a picco, spread alle stelle, disoccupazione galoppante, crisi economica, corruzione politica, crescita dell’aggressività minuta e diffusa (bullismo, ultras, tragedie intrafamiliari), immigrazione fuori controllo, inquinamento ambientale e degrado del territorio…..
Agli Italiani – rivelano diversi studi recenti – manca in questo momento il senso del futuro. Alla crisi di autorità della legge e delle istituzioni rispondono con la richiesta di pene e misure più severe, innanzitutto contro droghe pesanti e guida pericolosa, ma anche nei confronti dell’abuso di alcool, della la prostituzione e del consumo di cibi ipercalorici, che causano problemi di salute e dunque pesanti ricadute sul servizio sanitario pubblico.
Se tutto va a rotoli, ritengono di avere però due risorse preziose: primo la famiglia, secondo le bellezze naturali e artistiche di questo Paese. Le cose che contano di più in questo momento difficile sono la famiglia che si è costruita (lo dicono 89 persone su 100) e quella di origine (85%), la libertà (77%), l’amicizia (60%), mentre la realizzazione professionale si ferma al 50%. Il 70% delle persone intervistate afferma che l’amore per il bello ci rende migliori e il 41% ritiene che il patrimonio di bellezza dell’Italia possa rappresentare la molla che la farà ripartire.
I valori oggi più importanti per gli Italiani
Il senso della famiglia 65%
Il gusto per la qualità della vita 25%
La tradizione religiosa 21%
L’amore per il bello 20%
La voglia di intraprendenza 20%
Fonte: Indagine Censis – I valori degli Italiani
Oltre la metà delle persone indica moralità, onestà e rispetto degli altri come valori guida necessari per migliorare la convivenza sociale, auspicando un impegno collettivo a favore di una diversa quotidianità dei rapporti, basata su maggiore responsabilità e rispetto. È una sensibilità ritrovata e fino a qualche tempo fa data forse per morta, schiacciata dall’ individualismo esasperato e menefreghista.
Nuovi consumi, nuove abitudini
La felicità si coniuga oggi con una vita affettiva serena, con un buon equilibrio psicofisico, con la bontà, la gentilezza, la buona educazione e la solidarietà, piuttosto che con la carriera, il denaro e la possibilità di consumare senza freni. Cambiano le abitudini: si usa meno l’automobile, si va in bicicletta, si risparmia aiutandosi gli uni con gli altri, aderendo alle cooperative di acquisto, rivolgendosi direttamente ai produttori di generi alimentari (e non solo), magari attraverso Internet. Non si riempiono più i frigoriferi di cibo, anche per limitare gli sprechi (si è calcolato che in media ogni famiglia ne buttasse ogni anno in pattumiera oltre 40 chili) e si cercano piuttosto prodotti migliori, magari biologici o garantiti da un marchio di qualità, in confezioni non troppo grandi.
Come sempre nei momenti di crisi, si riscoprono le cose semplici. Per esempio, l’orto-giardino casalingo, (anche sul balcone) prima considerato solo un hobby da pensionati desiderosi di recuperare, almeno in parte, le proprie radici contadine. E non ci si limita ad abbellire gli spazi esterni con piante e fiori, ma si coltivano anche pomodori, zucchine, insalate ed erbe aromatiche, con l’intento sia di risparmiare, sia di garantirsi un’alimentazione più naturale. Se non è possibile andare in vacanza o cambiare casa, ci si gratifica coltivando il basilico, la salvia e la lavanda sul terrazzo: una passione rilassante e creativa, spesso condivisa e addirittura ‘contagiosa’, perché vedendo la bellezza di un balcone fiorito viene voglia di provare a fare altrettanto.
Si tratta di un fenomeno sostanzialmente privo di ideologie e diverso dall’ecologismo ‘militante’ del passato, che deriva piuttosto dal desiderio di tornare ad abitudini più semplici e naturali, a comportamenti quotidiani volti a migliorare la qualità della vita.
Perfino in libreria ‘fiorisono’ titoli che fanno riferimento al mondo vegetale: Il profumo delle foglie di limone, Il linguaggio segreto dei fiori, Il sentiero nascosto delle arance… E la distribuzione moderna si adegua, allestendo isole verdi con sementi, piantine e articoli da giardinaggio, che in molti casi hanno fatto registrare incrementi di vendita a due cifre rispetto al 2011.
Più in generale, le persone privilegiano i consumi legati al vivere bene, al wellness, all’emozione di fare qualche cosa che dia serenità, insieme alla famiglia, alle persone care, agli amici, rinunciando piuttosto all’acquisto di oggetti ‘indossabili’, come un abito, un orologio, una borsa nuova. È un fenomeno che si estende anche al mercato del lusso: non a caso, protagonisti della campagna pubblicitaria di Patek Philippe sono madre e figlia, padre e figlio, che si tramanderanno il prezioso orologio di famiglia.
Di fronte a consumatori sempre più consapevoli, esigenti e partecipativi, che chiedono meno promesse e più verità, che vogliono sapere come e dove vengono prodotte le cose, le aziende di marca puntano poi sulla comunicazione ‘educativa’, sulla tracciabilità delle etichette, sul cosiddetto edu-shopping, utilizzando sempre più massicciamente Internet (mettendo in rete foto e filmati) per soddisfare la legittima curiosità dei clienti.