Settembre 2019. Non è a rischio solo il ghiacciaio Planpincieux sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del Monte Bianco. La fusione in corso non è un caso isolato: «Si prevede che tutti i ghiacciai più piccoli situati in Europa, in Africa orientale, nelle regioni tropicali delle Ande e in Indonesia perderanno oltre l’80 per cento della loro massa entro il 2100» spiega l’ultimo rapporto dell’Ipcc, l’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite, Oceano e criosfera in un clima che cambia, diffuso ieri.
LA RIDUZIONE delle superfici ricoperte dal ghiaccio in alta montagna inciderà negativamente sulla disponibilità d’acqua, un tema che modificherà radicalmente la vita di coloro che abitano «queste regioni, ma anche le comunità a valle» ha specificato, presentando il report Panmao Zhai, copresidente del primo gruppo di lavoro dell’Ipcc, quello che si occupa delle scienze fisiche. I principali effetti negativi riguarderanno l’agricoltura e la produzione di energia idroelettrica, evidenziando una situazione complessa fatta di variabili interconnesse.
«Tante persone possono considerare molto distante dal proprio quotidiano il mare aperto, l’Artico, l’Antartide e le zone di alta montagna, ma non considerano che ognuno di noi dipende da queste regioni, che incidono direttamente o indirettamente sulle nostre vite in forma molto diverse, ad esempio in tutto ciò che riguarda la metereologia e il clima, l’alimentazione e l’acqua, il commercio, i trasporti, le attività turistiche, la salute e il benessere, la cultura e l’identità» ha commentato Hoesung Lee, presidente dell’Ipcc. L’unica risposta plausibile è una riduzione delle emissioni di gas climalteranti. A partire da oggi.