Per ridurre gli sprechi alimentari
Settembre 2012. Si stima che ogni anno in Europa circa il 50% di cibo commestibile destinato al consumo umano finisce nella spazzatura; una perdita che viene registrata in tutta la catena alimentare, interessando produzione, trasformazione, distribuzione e consumo.
Secondo uno studio della Commissione Ue, che ha interessato tutti i 27 Paesi membri, nella sola fase che va dalla trasformazione al consumo ogni anno si sprecano circa 89 milioni di tonnellate (179 kg a testa); una cifra che per il 2020 potrebbe raggiungere i 126 milioni di tonnellate.
Si tratta di perdite dovute a sovrapproduzione, tagli delle confezioni che non tengono conto dei bisogni dei consumatori, deterioramento del prodotto o del packaging, di errori nella gestione degli stock o nelle strategie di marketing, di marketing relativo all’immagine o ai difetti del packaging.
Uno spreco verso il quale hanno rivolto l’attenzione il Parlamento europeo e la Commissione Ue, dai quali sono arrivate sollecitazioni a tutte le parti coinvolte nella catena alimentare per una gestione più efficiente e razionale delle risorse nella catena della produzione alimentare e il miglioramento dei processi di produzione, confezionamento e trasporto (http://ec.europa.eu/food/food/sustainability/eu_doing_en.htm).