Personalizzare oltrechè il prodotto anche la presentazione è possibile
Aprile 2017. A nessuno sarà sfuggito che siamo nell’epoca della personalizzazione, fisica e virtuale. Nolenti o volenti è il consumatore che lo chiede e lo desidera per tutto quello che usa, prodotti e servizi.
Nei prodotti di massa, dove esistono le industries e regole basate sui volumi non è semplice, ma nel caso delle auto i problemi della personalizzazione sono già stati risolti da alcuni anni, grazie alle tecnologie e all’abbassamento dei costi.
Nel caso dei servizi è ancor più difficile personalizzare l’idea da vendere per ogni persona.
Nelle attrezzature e nel visual merchandising ci sono soluzioni interessanti come questa vista all’Euroshop di Dusseldorf.
Quella che mostriamo è stata vista da Smart Pixels, società francese specializzata nella realtà aumentata. Tranquilli, non è quella degli occhialoni da motociclista da indossare. Il filmato di RetailWatch mostra un manichino con una camicia che attraverso la realtà aumentata, appunto, si trasforma di volta in volta in un nuovo prodotto, disegnando un modello diverso. Siamo nel campo di quella che viene chiamata l’experience di frontiera. I dati dei clienti possono servire da data source per trasformare il prodotto e cambiare in tempo reale la presentazione, ottimizzando le preferenze del pubblico e quindi le vendite.
Ovviamente la stessa tecnologia può essere usta sulla superficie piana o verticale del punto di vendita, fa lo stesso, il principio è il medesimo.
In pratica si tratta di trovare il vestito giusto per il manichino o per la parete o per il soffitto di un negozio, in linea con l’identità e il posizionamento dell’insegna.
I costi? Abbiamo provato a chiederli, certo. Ma le variabili sono talmente tante che va fatto un preventivo preciso e perciò abbiamo rinunciato.
Quello mostrato dal filmato è un po’ una soluzione per cercare una narrazione sempre diversa, sempre attuale con pochi eccessi tecnologici e una resa interessante.