Luglio 2020. Abbiamo già pubblicato un articolo sul flagship di PetCo a Manhattan, NY. Si tratta di un negozio straordinario con quella cucina a vista per i pasti dei cani (e anche dei gatti).
In uno spazio non troppo piccolo si vede bene l’intento strategico di PetCo. È dedicato alla fondazione che si occupa delle adozioni, qui in particolare per i gatti.
È una parete intera di gabbie con all’interno gli animali, gabbie multiple ma dotate di tutti i confort. La persona che vuole adottare un gatto può vederlo dal vivo, anche se PetCo ha associato diverse associazioni che si occupano di tutela degli animali e quindi anche di donazione.
Ogni gabbia ha un nome, ma soprattutto tre persone che si occupano alternamente della pulizia e del mangiare. È in pratica un’oasi del riscatto felino.
Nel sito ufficiale PetCo dichiara che ha già favorito più di 6 mio di adozioni.
Perché questo impegno di PetCo:
. dimostrare la vicinanza agli animali qualunque essi siano e oltre a far trovare i prodotti adatti, aiutare le persone a trovare il proprio animale,
. contribuire allo sviluppo delle associazioni del welfare animale da a PetCo un passaporto straordinario e una titolarità del mestiere impagabile,
. ospitare i gatti nel flagship dimostra che non è un semplice negoziante ma esso stesso un garante della protezione degli animali,
. è ovvio che una simile operazione ha un costo, ma il guadagno di branding e di reputation è impagabile.
Durante la visita abbiamo assistito a due separietti commoventi, con due persone, una giovane donna e una anziana che parlavano con i gatti da voler adottare. Impagabile PetCo.
La sostenibilità di PetCo, Cat Adoption, Manhattan, New York
Coerenza fra il posizionamento e la sua realtà 5
Distintività e rilevanza versus i competitor 5
Rapporto experience-prezzo 5
Sostenibilità 5
Attenzione alle nuove tecnologie e all’innovazione 4
Attenzione ai Millennial 5
Attenzione ai senior 5
Creazione di una community 5
Trasparenza 5
Scala di valori da 1 a 5, 1 basso, 5 elevato
Musica da ascoltare per questo articolo: Georges Bizet, Sinfonia in Do Maggiore.