Marzo 2013. Continua questo mese la nuova rubrica iniziata a febbraio: I segnali di cambiamento. Ogni mese prenderemo in esame due o tre segnali, più o meno deboli, e li proietteremo in uno scenario. Ecco i due temi:
. Monocanale o pluricanale?
Coop ha deciso di dismettere l’insegna Dico, attiva nel canale discount. Ha ceduto società, cedi e punti di vendita al gruppo laziale Faranda, in cambio Faranda ha devoluto a Coop la sua rete di supermercati a insegna Despar. È finita in questo modo la presenza del leader di mercato nel canale che, più di tutti, resiste alla crisi e ai cambiamenti dei comportamenti di acquisto e di consumo. Dico ha subito diverse modificazioni nel corso della sua attività, fino a diventare un’insegna autonoma da Coop, ha ristrutturato gli assortimenti passando da soft a hard discount, ma non è riuscita ad intercettare la domanda di convenienza e di prezzo delle fasce di consumatori più deboli. Coop in questo modo si ricentra sui canali core business: superette, supermercati e ipermercati. Il ritorno al core sarà una delle tendenze determinanti di questi anni. Ritorno al core vuol dire efficienza, costi sotto controllo, specializzazione, fare bene le cose di base e lasciare ad altri quel che non si può o si riesce fare. E, se volete, Umiltà e visione di lungo periodo.
. Imprenditori in primo piano?
Conad ha incentrato la sua campagna tv sui suoi imprenditori. È l’imprenditore che si preoccupa dei prodotti, del funzionamento del punto di vendita, di essere vicino ai suoi clienti. È l’imprenditore Conad che riflette la sua immagine sull’insegna, la rappresenta: è il primo ad entrare nel pdv e a raccogliere qualche cartaccia rimasta in giro e l’ultimo a uscire e a spegnere le luci. Un rapporto con il cliente personale, quasi privato, che si amplifica nella comunicazione.
Sono sempre gli stessi imprenditori, questa volta raccolti sotto le bandiere di Indicod-Ecr, a indicare la strada al nuovo governo per risanare la difficile situazione economica e finanziaria del nostro paese. Nel mese di febbraio hanno acquistato alcune pagine di giornali per rendere nota la loro posizione in merito. Sono gli imprenditori e i dirigenti delle imprese di produzione, gli imprenditori e i dirigenti delle aziende di distribuzione ad essere in prima fila, a raccontare le loro preoccupazioni, a far intravvedere una soluzione. Lo scorso anno una ricerca di Ipsos-Pagnoncelli parlò apertamente di imprenditori decisi a far valere la loro voce, al primo posto per far ripartire l’Italia.