Qual è l’insegna con il miglior conto economico della GDO italiana?

Data:

Qual è l’insegna con il miglior conto economico della GDO italiana?

Aprile 2018. RetailWatch a Cibus presenterà il 9 maggio alle 11 un convegno controcorrente con nomi e cognomi dei retailer. Non come fanno certi istituti di ricerca che nascondono le insegne e le chiamano Paperino, Pluto e Gambadilegno.
 
È il nostro modo di leggere il mercato. In modo aperto e trasparente.
 
Dall’analisi dei modelli distributivi oggi esistenti in Italia, alla lettura dei principali indicatori economici e finanziari, agli indici di fedeltà delle diverse insegne della GDO: si possono trarre delle indicazioni da queste tre differenti letture?
 
Si che si può. È un modo diverso di riflettere sul cambiamento in atto nel retail.
 
Cibus SALA PIETRO BARILLA
9 MAGGIO 2018- ORE 11.00

 
Come i modelli, i posizionamenti delle insegne e la soddisfazione dei clienti determinano I risultati finanziari della GDO italiana
 
Analisi di:
Luigi Rubinelli (RetailWatch),
Bruno Berni (CFI Group)
Igino Colella (Senior Retail Consultant)
 
Agenda
 
1. I modelli e i posizionamenti delle insegne GDO – Luigi Rubinelli, RetailWatch
L’analisi prenderà in considerazione i nuovi modelli di sviluppo della GDO con alcune case history per sottolinearne l’evoluzione.
L’omnicanalità. Il discount. Il click&collect. L’e-commerce. Il drive. Il conto economico.
 
2. Il grado di soddisfazione dei clienti nelle insegne della GDO: una prospettiva storica – Bruno Berni, CFI Group
L’Indice Nazionale Supermercati è una indagine multi client che CFI Group conduce ogni anno tra fine novembre/inizio dicembre per verificare lo stato della relazione tra le insegne dei supermercati e il consumatore.
Si tratta di una indagine CATI/CAWI che analizza 9 insegne (Esselunga, U2, Eurospin, Lidl, Conad, Coop,Simply, Pam, Carrefour Market) con 150 interviste a clienti rilevanti di ciascuna insegna.
 
3. I risultati economico-finanziari delle aziende GDO – Igino Colella (senior consultant retail)
I risultati economico-finanziari delle aziende GDO:
Indicatori e loro rapporto con le leve decisionali: Margine, compensi da fornitori, rotazione scorte, resa/mq, servizio (addetti/mq), resa/addetto
Andamento indicatori
Investimenti e sviluppo
Flussi di cassa
La relazione sui risultati economico finanziari considera i bilanci dal 2008 al 2016 delle più significative realtà della Distribuzione Moderna operanti in Italia. Sono presi in considerazione anche alcuni confronti emblematici (italiani e stranieri), che aiutano ad avere una visione più completa del mercato e degli impatti finanziari delle scelte operative più rilevanti.
L’esame delle tendenze storicamente osservate è quindi confrontato coi parametri dei nuovi scenari del commercio al dettaglio, attraverso la proiezione degli indicatori chiave secondo alcuni scenari ipotetici: sviluppo dell’eCommerce e andamento demografico.
 
Per registrarsi scrivere a redazione@retailwatch.it, chi partecipa ha diritto a 1 ingresso gratuito messo a disposizione di RetailWatch da Cibus

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

GruppoArena Vs EuroSpin Sicilia. Come la concorrenza discount impatta su un leader regionale.

Che impatto ha una quota discount regionale elevata (>30%) su un'azienda leader del comparto super?Scopriamolo analizzando i conti del Gruppo Arena e di EuroSpin Sicilia.

MD vs Dimar. Due modelli a confronto.

I modelli di business vincenti in ambito super e discount sono profondamente diversi. Analizziamo quelli di due aziende importanti (Dimar & MD), scoprendo che non sono sempre i discount a fare la parte del leone nel produrre profitto.

Carrefour & gli errori da evitare nel Franchising.

Carrefour in Italia ha privilegiato lo sviluppo del franchising. Analizziamo le sfide che derivano da tale settore e i numeri di una società (GS SpA) molto importante per il Gruppo.

La concentrazione di DMO ha pagato? Analizziamo i numeri di Gruppo.

DMO SpA, nel tempo, in ambito distributivo ha scelto di focalizzarsi su drugstore e profumerie, cedendo il controllo di attività no core. Vediamo, analizzando i numeri, se la scelta ha pagato o meno.