Quick in Argentina offre Micro-Store dove effettuare piccole spese con tecnologia Scan&Go, sul modello di Amazon Go. C’è un futuro per strutture del genere in Italia?
Sono passati ormai molti anni da quando, nel lontano 2018, Amazon ha aperto al grande pubblico il suo store Amazon Go. Negozio piccolo, di circa 160 mq, con un processo di acquisto basato su app che consente di prendere i prodotti, pagare ed uscire in poco tempo, evitando file e interazioni di qualsiasi tipo con gli operatori dell’azienda.

All’epoca non pochi attori del mercato hanno storto il naso in quanto il format in questione peccava in ciò che costituisce la prima ragione di venuta dei clienti nei supermercati, ovvero l’assortimento.
L’esperienza di acquisto veloce e semplice, infatti, è sicuramente comoda ma la frequentazione di un pdv alimentare la garantisce in modo rilevante un assortimento ampio e profondo in grado di attrarre i consumatori, elemento che Amazon Go, come altri piccoli negozi, per ovvi limiti di spazio non può assicurare.
Forse è anche per questo che Amazon ha acquisito il player della GDO Whole Foods Market il quale, con i suoi grandi super store, può sicuramente colmare tale gap competitivo, integrando la tecnologia del colosso eCommerce all’interno dei propri supermercati.
I casi Quick e Slipop
Il forte sviluppo dei modelli DILP (Despecialized Items with Low Prices) come Action, ad esempio, ha reso evidente quanto i clienti apprezzino assortimenti composti da articoli che si acquistano d’impulso e che costano pochi euro. Questi formati, i quali spesso e volentieri contano centinaia di referenze nuove tutte le settimane, offrono tra l’altro, per distinguersi, snack e bevande difficilmente reperibili presso la GDO convenzionale.
Si tratta di un assortimento che non punta a soddisfare tutte le esigenze di spesa della clientela ma, piuttosto, a garantire ai consumatori un modo per provare nuovi prodotti trovando al contempo alcune referenze di uso frequente, il tutto con un budget limitato.
Il trend DILP fa ben sperare coloro i quali aprono Micro-Store alimentari, organizzati sulla falsariga di Amazon Go, ricercando costi operativi ridotti ed offrendo un assortimento che, seppure limitato, possa magari stimolare i consumatori attraverso novità e flessibilità.



È il caso del format argentino Quick che, in un piccolo spazio, unisce una tecnologia simile a quella di Amazon Go con un assortimento contenuto di snack e bevande.
Parliamo di un negozio “Scan & Go” di dimensioni decisamente inferiori rispetto a quelle del corrispettivo americano. Anche qui l’assortimento non è un punto di forza ma si può puntare sull’originalità degli articoli e sulla comodità nel reperire velocemente referenze che magari ci si è dimenticati di comprare al supermercato.

Anche l’italiana Slipop ha seguito la medesima linea, riqualificando strutture ormai dismesse come le edicole di quartiere. Nella foto qui sopra è possibile vedere lo store di Monterotondo (RM).
Esiste l’esigenza di Micro-Store basati sul modello di Amazon Go?
Per quanto sia interessante analizzare format come Quick o Slipop, bisogna tenere presente che i modelli DILP, ai quali appartiene anche la già citata Action, offrono certamente alcuni articoli alimentari originali ma lo fanno all’interno di grandi store che consentono di esporre un assortimento molto ampio, di categorie estremamente differenti tra loro.
I clienti che frequentano tali store, dunque, sono attratti da un vasto range di prodotti a basso prezzo, non necessariamente appartenenti ad una merceologia in particolare, un po’ come accade in quei grandi magazzini dove ci si riversa per assicurarsi qualche affare.
Questo elemento di attrazione, al momento molto premiante in termini commerciali ed alla base del successo di tanti format DILP, non viene garantito da piccole strutture come quelle di Quick.
È vero che un Micro-Store può offrire degli articoli nuovi, magari con una certa frequenza, oltre ad alcuni prodotti che, in genere, si acquistano spesso, ma a questo compito possono tranquillamente assolvere le superette, contando però su spazi più grandi e, quindi, più forniti di merce.
Piuttosto che come format stand alone, i Micro-Store possono essere utili alle aziende della GDO, in alcuni casi, per testare certi prodotti particolari, monitorandone le vendite, o per diventare punti di ritiro tattici delle spese effettuate online.
In RetailWatch continueremo a monitorare lo sviluppo dei Micro-Store per verificare come tali strutture verranno impiegate dagli operatori del mercato.