Marzo 2020. Il Covid-19 e la quarantena forzata hanno modificato notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori. È quanto rivelano i dati dell’Osservatorio di Stocard, l’applicazione wallet che consente di digitalizzare tutte le carte fedeltà nel proprio smartphone, che hanno fotografato le spese dei cittadini nei super e ipermercati, tra il 9 e il 22 marzo, confrontandole con la settimana del 10-16 febbraio.
L’indagine di Stocard è un’analisi qualitativa del comportamento dei consumatori: fatto 100 il numero di acquisti, nel settore GDO, nella settimana pre Coronavirus e nelle due di quarantena, la valutazione dei comportamenti permette di analizzare i momenti di spesa dei cittadini nei periodi considerati1.
“Abbiamo analizzato gli acquisti nel periodo tra il 9 e il 22 marzo, le prime due settimane di quarantena – spiega Valeria Santoro, Country Manager di Stocard Italia – I dati mostrano che gli acquisti sono stati ben distribuiti, giorno per giorno, pressoché durante l’arco dell’intera giornata, dal lunedì al sabato. Il motivo è ovviamente dovuto alla quarantena stessa che ha imposto nuovi ritmi di spesa tant’è vero che non si verificano più le concentrazioni del fine settimana o della sera dopo l’orario di lavoro, durante i giorni feriali”.
Infatti, dall’Osservatorio di Stocard emerge una maggiore omogeneità di acquisto durante la quarantena. I cittadini italiani vanno principalmente a fare la spesa da lunedì a sabato, dalle 9.00 alle 19.00, ma emergono alcune specificità rispetto alla settimana del 10-16 febbraio:
- Tra le9 e le 10 di mattina e dal pranzo al primo pomeriggio, tra le 13 e le 15, si registrano due picchi di spesa che il mese scorso non c’erano
- Tra le 17 e le 18 si verifica il momento di maggior afflusso ai supermercati, seppur in termini molto meno significativi rispetto a febbraio
- Il sabato e la domenica la curva degli acquisti riporta tendenze simili ai giorni feriali, anche se meno evidenti, con un deciso appiattimento alla domenica pomeriggio, complici anche le chiusure di molti supermercati in diverse Regioni d’Italia.
Una sostanziale omogeneità nel comportamento di spesa settimanale resa chiara da un’ulteriore analisi: fatto ancora 100 il numero di acquisti complessivi nelle settimane studiate, i giorni feriali delle settimane di quarantena riportano valori simili di spesa, ma significativi incrementi di acquisto, in percentuale, rispetto agli stessi giorni della settimana 10-16 febbraio. Valori che si invertono nel fine settimana:
- I lunedì delle settimane 9-22/3 segnano+21 di acquisti rispetto a lunedì 10/2
- Martedì+22 su martedì 11/2; mercoledì +13; giovedì +6%; venerdì +3%
- I sabato di quarantena segnano invece-14% di acquisti rispetto sabato 15/2, domenica addirittura -48% (anche in questo caso il dato è influenzato dalle chiusure del fine settimana)
In percentuale, durante la quarantena, si acquista quindi di più durante la settimana, meno nel weekend o alla sera nei giorni feriali.
Infine, i comportamenti di spesa dei consumatori obbligano a una riflessione anche riguardo alla possibilità di ridurre gli orari di apertura di iper e supermercati, che potrebbe rivelarsi un boomerang e alimentare quelle code che si vogliono scongiurare.
Infatti, diverse Regioni hanno firmato ordinanze che impongono ai supermercati orari ridotti o la chiusura nel fine settimana: una decisione che potrebbe interrompere l’andamento lineare di spesa, registrato fino a questo momento, e provocare nuovi assembramenti.
“La GDO è stata coinvolta in pieno da questa calamità e purtroppo i cittadini non sempre si sono potuti affidare alla spesa online. L’eccessiva domanda ha creato un sovraccarico del sistema distributivo, che non era ancora pronto a ritmi così pressanti – conclude Valeria Santoro –. I cittadini continuano quindi a recarsi nei supermercati e per questo sarebbe necessario, dove possibile e nel rispetto dei turni di lavoro del personale della grande distribuzione, già sottoposto a grande stress in questo periodo, mantenere gli orari prestabiliti di apertura, onde evitare un sovraffollamento in determinate fasce orarie”.