Shoprite: il più grande retailer food africano, con molti perchè

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Marzo 2020. Il Sud Africa è la più grande economia del continente africano, seguita dalla Nigeria.

Se l’economia nigeriana è influenzata da petrolio e gas, il Sud Africa spicca per l’industria mineraria, i servizi finanziari, i prodotti agricoli e la vendita al dettaglio.

Il commercio al dettaglio è focalizzato sullo sviluppo dei Centri Commerciali.

In effetti, qui, si ha il sesto numero più grande di centri commerciali al mondo, in rapporto alle dimensioni della popolazione totale (i sudafricani sono circa 58 milioni).

Il settore della vendita al dettaglio di generi alimentari ha un valore (rapportato alla nostra valuta) di 42 miliardi di Euro.

Le principali tipologie di entità distributive, che compongono l’universo locale sono: le società (ovvero le grandi insegne come Shoprite, Pick n Pay, SPAR) che controllano il 55% del mercato, gli indipendenti (i negozi più piccoli, alcuni costituiti in gruppi), che rappresentano circa il 30% del mercato ed i negozi molto piccoli del “settore informale”.

Nonostante l’economia globale sudafricana non sia cresciuta notevolmente nel corso degli ultimi anni, i rivenditori locali sono riusciti ad andare meglio del PIL.

Il Gruppo Shoprite

Questo Gruppo (che per posizionamento dello “store brand”, ha prezzo più basso possibile) è ora il più grande rivenditore di generi alimentari, non solo in Sudafrica, ma anche nell’intero continente africano.

Shoprite è stato il primo ad avventurarsi fuori dai confini locali ed attualmente ha 243 negozi sparsi in 14 Paesi africani.

Il numero totale dei negozi è 2.769, con numerose declinazioni:

 Shoprite (rivolto agli acquirenti con reddito medio);

 Dama (rivolto agli acquirenti con reddito elevato);

 Checkers Hyper (mediamente, con superfici oltre 10.000 m2);

 USave (negozi con assortimento limitato, per livelli di reddito basso);

 Negozi di mobili (varie marche);

 OK Stores (franchising per piccoli indipendenti che acquistano da

 Shoprite);

 Negozi di liquori (i liquori, in Sud Africa, devono essere venduti

 mediante licenze separate).

Durante l’esercizio finanziario 2019, Shoprite ha aperto 58 nuovi supermercati (di cui 9 al di fuori del Sud Africa), oltre ad altri 50 negozi di liquori.

Nel 2020 prevede di entrare in territori come il Botswana ed il Kenya.

Rendimento finanziario

L’economia sudafricana non è stata molto vivace nell’ultimo anno: Shoprite è stata peraltro gravemente colpita dal deprezzamento delle varie valute africane rispetto al dollaro USA, aspetto che ha comportato  minori contributi al profitto.

La crescita nel 2019 è stata solo del 4,9%, di cui la maggior parte proveniente da nuove aperture.

Il fatturato annuo è stato di € 10 miliardi, con un utile netto del 4,6%, che resta il margine più alto di qualsiasi altra catena di vendita al dettaglio del Sud Africa.

Il Gruppo ha avuto un’inflazione interna dell’1,6%, rispetto all’inflazione economica del Sudafrica che è stata del 4% (l’inflazione interna viene misurata come aumento medio dei prezzi di tutti gli articoli venduti).

Le dichiarazioni strategiche per il futuro

  • orientamento al cliente, con posizionamento estremamente competitivo sui prezzi;
  • carta fedeltà Xtra Savings, costruita attorno a offerte personalizzate;
  • marchi USave e Shoprite tesi a offrire pasti individuali a meno di un euro (parametrato in valuta locale);
  • marchio esclusivo Checkers, con proposta di oltre 300 formaggi locali e internazionali;
  • omnicanalita’, per unire il negozio fisico ai contesti virtuali;
  • sviluppo di nuovi formati. L’ultimo formato concepito si chiama K’nect, un tipo di negozio che si concentra sui mercati monetari (senza generi alimentari) nelle principali località, dove i clienti possono trasferire denaro, acquistare “airtime”, prenotare voli, comprare biglietti per cinema e teatro e sottoscrivere prodotti assicurativi. La divisione del mercato monetario di Shoprite l’anno scorso ha realizzato un fatturato di € 50 milioni;
  • marchio privato affidabile e redditizio (rappresenta già fino al 16,5% delle vendite). Tra le nuove etichette lanciate: Simple Truth (prodotti per il benessere) e Oh My Goodness (pasti pronti per i bambini);
  • aumento della quota di prodotti “premium” e “freschi”: il marchio Chequers è stato aggiornato per competere con i due principali concorrenti, Woolworths e Pick n Pay, che soddisfano clienti di livello superiore;
  • franchising più forte, per offrire ai franchisee prezzi e promozioni migliori;
  • preservare il netto vantaggio acquisito in Africa. Alla presenza in 14 paesi, si stanno ora aggiungendo Kenya e Botswana: nessun’altra catena sudafricana può, al momento, vantare la stessa portata sul continente.

L’ipermercato a insegna Checkers, presso il Centro Commerciale “Sandton City” (Sandton-Johannesburg, Sud Africa).

L’ingresso del negozio è ampio e invitante.

Oltre, spiccano le proposte di gamme idroponiche (basate su tecniche di coltivazione “fuori suolo”): i consumatori possono così reperire erbe vive da trapiantare a casa e utilizzare, fresche, attingendo direttamente dalla pianta.

Chocoloza è la denominazione individuata per presentare un chiosco specializzato in cioccolatini fatti a mano.

Aree particolari di vendita, dato l’ampio spazio a disposizione, sono diverse e non si limitano quindi alla sola cioccolata: trovano infatti giustificato risalto il caffè (con chicchi pregiati, la maggior parte dei quali provenienti dalla stessa Africa, macinabili e miscelabili sul momento secondo le specifiche richieste della clientela) e il sushi che suscita ampio consenso anche in Africa.

È ormai universalmente consolidato quanto la vendita specializzata del sushi sia capace di evocare qualità e senso di praticità, a prescindere dalle latitudini o dalle insegne che vi fanno ricorso.

Gli alimenti provenienti da tutto il mondo (il cosiddetto cibo etnico) rappresentano proposte assai valorizzate e sono disponibili sia per prodotti secchi che per referenze deperibili.

La sezione del vino si trova nelle vicinanze dei formaggi (accorgimento su cui varrebbe seriamente la pena di meditare): la visione generale di questa area merceologica si concentra su prodotti esclusivi, compresi gli spumanti importati.

È stata persino predisposta l’attività di degustazione.

Un portello, nella zona della gastronomia, consente all’acquirente di ordinare pietanze da gustare con il vino, mentre personale ben addestrato consiglia le migliori idee di abbinamento.

Il “formaggio” è stato selezionato come “punto focale” dell’esperienza di visita all’area commerciale: il sito di Sandton City è ideale per entrare in contatto con una vasta gamma di opzioni relativamente a formaggi locali e importati.

Tra altre le isole di servizio presenti, si distinguono: Mezze, dedicata alle prelibatezze greche (olive, tarama, dolmades, ecc.), Salad, destinata a sedurre i consumatori con pasti immediati e sani (a base di frutta e verdura) e Open Kitchen, sorta di dimostrazione dal vivo delle buone pratiche di cucina in cui il dimostratore intrattiene i passanti con microfono e sistema di altoparlanti.

Gli impiegati della comunità imprenditoriale di Sandton mostrano vivace apprezzamento per le rapide ed esclusive soluzioni alimentari proposte.

Le mamme indaffarate possono trovare la linea OMG (Oh My Goodness), con salutari proposte per i bambini di tutte le età.

La gamma Simple Truth (snack e pasti sani) si trova invece nell’area dei prodotti freschi.

Un intero lineare refrigerato è dedicato ai pasti pronti: i consumatori vengono orientati da chiara segnaletica con pannelli verticali, scritti in chiaro su sfondo scuro.

Il pane artigianale Schoon di Cape Town è una particolarità alimentare messa a disposizione assieme a numerose informazioni rivolte al consumatore circa i benefici del consumo di questa specifica gamma di alimento.

La cottura presso il forno del negozio è costantemente attiva.

L’area di servizio della macelleria mostra alcuni tagli di carne primari e il cliente può richiedere al personale in assistenza di tagliare secondo le proprie esigenze personali.

Il manzo Wagyu, carne notoriamente molto pregiata, è disponibile a R 549 al chilo (circa € 33), cioè uno dei prezzi migliori sul mercato internazionale.

Accanto alla macelleria, si può accedere alle aree esterne.  Ogni singola esigenza di pasto all’aperto è stata soddisfatta.

Ben teatralizzata è la pescheria, con spazi in assistenza ed a libero servizio.

C’è una sezione completa di giardinaggio, in cui è possibile reperire numerosi oggetti utili alla cura dell’orto domestico.

La farmacia Medirite ha ottenuto un posto privilegiato: è dotata di consulenza medica.

TechX è il nome dato alla zona dedicata a tecnologia, audio ed elettronica.

Varie parti delle esposizioni generali della merce consentono al consumatore di toccare e sentire i prodotti prima di acquistare. Consulenti qualificati presidiano l’ambiente per assistere gli acquirenti.

Shoprite potrebbe avere la tentazione di estendere la propria impronta altrove nel mondo ma, per ora, sembra che le attenzioni restino interamente rivolte all’Africa.

Darà priorità all’intenzione evidente di blindare un territorio sterminato, capitalizzando quelli che, al momento, sono indubbi vantaggi competitivi ?

Agirà quindi con cautela, non mettendosi a rincorrere mercati lontani, già saturi, dove peraltro si sta faticando oltremisura per individuare quelle soluzioni che tengano sostenibili gli affari ?

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