Si può fare a meno della pubblicità negli ospedali?

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Si può fare a meno della pubblicità negli ospedali?

Novembre 2011. Le fotografie che commentiamo si riferiscono all’androne di attesa agli ascensori dell’Istituto dei tumori di Milano, via Venezian. Tutti e tre gli ascensori hanno le porte coperte da pubblicità: Fissan-Lever, Galbusera biscotti, Altro Consumo. Quella che mi ha colpito di più è stata proprio Altro Consumo, che pubblicizza dispense legate alla salute. Mi sono detto: “Ma non c’è più sensibilità verso le persone che soffrono, soprattutto di tumori? È necessario vendere anche in questi luoghi?”. La risposta, ovviamente è negativa: credo ci sia una soglia minima del pudore che non può essere sorpassata, da nessuno, tantomeno da un’organizzazione consumeristica. È vero che ormai si monetizza tutto e il contrario di tutto ma qui la pubblicità stona davvero: chi mai avrà una predisposizione positiva a guardarla, commentarla, introiettarla e trasformarla in atto di acquisto? Cari inserzionisti dell’Istituto dei tumori, caro Istituto stesso, che hai meriti da vendere come nessun altro, trovate altre strade di comunicazione e di vendita, per favore.

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