Sofidel e WaterAid: rendere conto del consumo di acqua

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Sofidel e WaterAid: rendere conto del consumo di acqua

Marzo 2017. Che il problema dell’acqua sia tale, oggi, ma ancor più nel futuro, è fuori discussione. I soggetti che la usano, pubblici, ma soprattutto privati, farebbero bene a pensarci e farsi portatori di un intervento, che, per quanto piccolo produrrebbe maggior attenzione all’acqua e al suo consumo.
 
Sul consumo di questo bene ci sono molti luoghi comuni. “La scarsità –dice Antonio Massarutto, economist dell’Università di Udine- è in realtà l’accessibilità all’acqua a costi ragionevoli, visto che di acqua, ce n’è in abbondanza. Il problema è trovarla, trasportarla e renderla usufruibile”. E Massarutto conia un bel titolo: Cheap water is scarcity. E infatti è il denaro necessario ad essere costoso. “In futuro –sottolinea Silvio de Girolamo, Chief Audit Executive & CSR Officer del Gruppo Autogrill- dovremo rendere conto del suo consumo.
 
Nella Giornata Mondiale dell’Acqua, Sofidel, gruppo cartario italiano tra i leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico, noto in particolare per il marchio Regina, ha presentato la nuova partnership triennale con WaterAid, associazione no profit internazionale che opera per garantire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici in alcuni dei paesi più poveri del mondo. Nell’occasione Sofidel ha proposto un momento di riflessione e approfondimento sulla risorsa idrica, curato da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
L’incontro, intitolato “Fattore Acqua: igiene, ambiente, etica, economia”, ha visto gli interventi di esperti di diversa estrazione, come quelli appena citati, che hanno affrontato il tema “risorsa idrica” analizzando i molteplici impatti che l’acqua ha sulla nostra vita: da quelli legati agli equilibri naturali del pianeta, a quelli relativi al benessere e alla salute, ai risvolti inerenti le attività economiche.
 
Cosa sta facendo Sofidel
Sofidel che lavora da sempre per limitare il consumo idrico all’interno dei propri processi produttivi, attraverso la nuova partnership si impegna in una più generale opera di sensibilizzazione presso i suoi stakeholder e in un’azione di sostegno a progetti finalizzati a garantire l’accesso all’acqua e la disponibilità di servizi, e di livelli igienici migliori, nei paesi in via di sviluppo dove l’organizzazione opera.
 
Il problema acqua riguarda ancora oggi 2,4 miliardi di persone in tutto il mondo, mentre oltre 650 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua pulita, e che causa la diffusione di malattie altrimenti evitabili. WaterAid – che dal 1981 ha portato acqua potabile a 25 milioni di persone e servizi igienici a 24 milioni di persone in 37 paesi – stima che circa 900 bambini ogni giorno muoiano per malattie collegabili alla mancanza di acqua potabile e servizi igienici.
 
“La strategia di crescita sostenibile del nostro Gruppo è in piena sintonia con i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite inseriti nell’agenda 2030. Concretamente ciò per noi significa agire in primo luogo per limitare l’impronta ecologica dei nostri prodotti e impegnarci quindi anche per una gestione responsabile dell’acqua, a partire dai nostri stabilimenti” ha dichiarato Luigi Lazzareschi, Amministratore Delegato del Gruppo Sofidel. “La partnership siglata oggi integra e rafforza il nostro impegno in questo senso, e rappresenta un altro modo per assumere, consapevoli dell’importanza che questa risorsa ha anche in termini di benessere e di igiene, un ruolo di responsabilità su un tema di interesse globale insieme a una ONG apprezzata come WaterAid”.
 
Sofidel ha registrato ancora una volta, dal punto di vista ambientale, un miglioramento di tutti i principali parametri che monitorano l’impronta ecologica della produzione del Gruppo. La carbon intensity – ovvero quantità di CO2 emessa per chilogrammo di carta prodotta – è stata ulteriormente ridotta: -19,1% rispetto ai valori base del 2009 (a fronte del -17,8% del 2015). Ridotto ulteriormente anche il consumo idrico medio, che nel 2016 si è attestato a 7,0 l/kg (rispetto ai 7,3 l/kg nel 2015) contro un benchmark di settore di 15-25 l/kg. Infine, la percentuale di approvvigionamento di cellulosa certificata da terze parti indipendenti con schemi di certificazione forestale ha raggiunto quota 100% (era al 99,97% nel 2015).

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