Sofidel: il futuro è Less is More
Aprile 2016. Sofidel è tra le prime aziende in Italia ad aver fatto della responsabilità sociale d’impresa un elemento centrale del suo sviluppo, con particolare attenzione all’ambiente. Attraverso, tra l’altro, il programma internazionale WWF Climate Savers – Sofidel è stata la prima azienda italiana e la prima al mondo nel settore tissue ad aderire – e, più in generale, con un costante impegno volto alla limitazione dei propri impatti ambientali.
Un approccio che è stato confermato e potenziato anche negli ultimi anni, nonostante la crisi che ha colpito pesantemente il tessuto industriale italiano e internazionale, e che ha portato l’azienda delle famiglie Stefani e Lazzareschi – con base a Porcari (Lucca) e oggi presente in 13 Paesi in Europa e negli USA (7 Stati) – a crescere in modo significativo fino a raggiungere nel 2015 un fatturato pari a 1.809 milioni di euro, triplicato rispetto al valore di soli dieci anni fa (era 608 milioni), con incrementi importanti anche a livello di dipendenti (5.514, +179% rispetto al 2005) e capacità produttiva (che ammonta oggi a 1.058.000 tonnellate, a fronte delle 426.000 del 2005).
Le line guida economiche
. Quote di mercato, volume, numero dei dipendenti e copertura geografica
. Il risultato economico: un discreto ebitda (13%)
. Il ritorno sociale: più benessere prodotto nella società.
Le leve di crescita
. Innovazione tecnologica: ha gli impianti produttivi più giovani del mercato.
. La copertura geografica: la produzione è a ridosso dei mercati di sbocco, in un raggio di 350-500 km Massimo.
. La sostenibilità è un fattore di sviluppo, culturale e di crescita competitive.
Nuovi investimenti: il caso Usa
Negli anni più duri della crisi industriale, il Gruppo Sofidel ha saputo rilanciare con nuovi investimenti sbarcando – nel 2012 – negli USA: oggi, a soli quattro anni di distanza, il Gruppo vanta negli States una capacità produttiva di 200mila tonnellate, e ha recentemente avviato un investimento greenfield a Circleville, in Ohio, per quello che sarà il centro della produzione nordamericana di Sofidel.
“Se i primi 50 anni di Sofidel sono stati segnati da risultati positivi, lo si deve anche a una costante attenzione al futuro. Oggi ciò vuol dire per noi impegnarsi ancora di più per essere un’impresa responsabile che vuole confrontarsi con mercati, prodotti, tecnologie e stili di vita in costante cambiamento. Essere un’azienda che, nel garantire igiene e benessere a tutti i suoi interlocutori, vuole dare risposte alla crescente domanda di ‘ecologia integrale’ che va diffondendosi nel mondo” ha dichiarato Luigi Lazzareschi, Amministratore Delegato del Gruppo Sofidel. “Consapevoli come sempre che da soli si fa poco, e che i risultati ottenuti fino a oggi si devono anche a compagni di strada – dai collaboratori, ai fornitori, dai clienti, ai consumatori e ai competitor – che ci hanno permesso di porci sempre nuovi orizzonti e di dare il meglio di noi stessi”.
Il monitor Doxa per Sofidel: cosa pensano gli italiani
Proprio la costante attenzione al futuro e la consapevolezza che non ci sia crescita senza visione, ha portato Sofidel a commissionare a Doxa[il Monitor Sofidel, una ricerca a livello europeo – Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Polonia – per capire di più e meglio cosa le opinioni pubbliche e le business community di quei Paesi ritengano prioritario per i prossimi 10 anni: quali siano le sfide, i progetti, i sogni, ma anche quale sia il loro “indice di ottimismo” rispetto al raggiungimento degli obiettivi considerati prioritari. Dal Monitor Sofidel emerge che:
. gli italiani si dimostrano un popolo attento allo stato di salute del pianeta e alle grandi sfide ambientali: da qui a 10 anni sono considerate tematiche di assoluto rilievo la riduzione del riscaldamento globale e l’eliminazione degli sprechi attraverso un impegno razionale delle risorse. Entrambe le tematiche sono indicate come prioritarie dal 39% dei rispondenti
. l’attenzione degli italiani sui temi ambientali si afferma anche a livelli più personali, e trend significativi sono considerati l’adozione di sistemi alternativi di approvvigionamento energetico (37%) e l’adozione di uno stile di vita più responsabile e sostenibile (36%)
. l’Italia, seconda solo alla Polonia, presenta un indice di ottimismo ‘globale’ pari al 60%, il più elevato nei paesi dell’Europa Occidentale presi a confronto
. la business community italiana e i millennial condividono un indice di ottimismo di lungo periodo più incoraggiante rispetto alla totalità dei cittadini: ciò vale sia nel futuro globale (62% e 67%), sia in quello personale – con valori rispettivamente del 74% e 79% – e territoriale (60% e 66%)
La riduzione dell’impatto ambientale
Interpretando la crescente diffusione della sensibilità per l’ambiente, Sofidel ha da tempo messo in atto politiche ambiziose per il contenimento dell’impatto ambientale dei propri prodotti e processi, ottenendo risultati importanti. Fra il 2008 e il 2015 le emissioni dirette di CO2 in atmosfera sono state ridotte del 17,8% e, a oggi, l’applicazione di rigorose politiche di approvvigionamento della materia prima di origine forestale ha portato il Gruppo ad avere il 99,97% della cellulosa utilizzata certificata secondo i principali schemi di catena di custodia forestale (FSC, PEFC, SFI).
Less is more è il payoff del gruppo e una linea guida per capire lo sviluppo di Sofidel in tutti gli ambiti: dare di più (valore dei prodotti, dei servizi), con meno (meno consumi, meno sprechi).
LINK al FILM: https://www.youtube.com/watch?v=H3jGMyZrR1Y
Il decalogo della sostenibilità
Aprile 2016. Sofidel è tra le prime aziende in Italia ad aver fatto della responsabilità sociale d’impresa un elemento centrale del suo sviluppo, con particolare attenzione all’ambiente. Attraverso, tra l’altro, il programma internazionale WWF Climate Savers – Sofidel è stata la prima azienda italiana e la prima al mondo nel settore tissue ad aderire – e, più in generale, con un costante impegno volto alla limitazione dei propri impatti ambientali.
Un approccio che è stato confermato e potenziato anche negli ultimi anni, nonostante la crisi che ha colpito pesantemente il tessuto industriale italiano e internazionale, e che ha portato l’azienda delle famiglie Stefani e Lazzareschi – con base a Porcari (Lucca) e oggi presente in 13 Paesi in Europa e negli USA (7 Stati) – a crescere in modo significativo fino a raggiungere nel 2015 un fatturato pari a 1.809 milioni di euro, triplicato rispetto al valore di soli dieci anni fa (era 608 milioni), con incrementi importanti anche a livello di dipendenti (5.514, +179% rispetto al 2005) e capacità produttiva (che ammonta oggi a 1.058.000 tonnellate, a fronte delle 426.000 del 2005).
Le line guida economiche
. Quote di mercato, volume, numero dei dipendenti e copertura geografica
. Il risultato economico: un discreto ebitda (13%)
. Il ritorno sociale: più benessere prodotto nella società.
Le leve di crescita
. Innovazione tecnologica: ha gli impianti produttivi più giovani del mercato.
. La copertura geografica: la produzione è a ridosso dei mercati di sbocco, in un raggio di 350-500 km Massimo.
. La sostenibilità è un fattore di sviluppo, culturale e di crescita competitive.
Nuovi investimenti: il caso Usa
Negli anni più duri della crisi industriale, il Gruppo Sofidel ha saputo rilanciare con nuovi investimenti sbarcando – nel 2012 – negli USA: oggi, a soli quattro anni di distanza, il Gruppo vanta negli States una capacità produttiva di 200mila tonnellate, e ha recentemente avviato un investimento greenfield a Circleville, in Ohio, per quello che sarà il centro della produzione nordamericana di Sofidel.
“Se i primi 50 anni di Sofidel sono stati segnati da risultati positivi, lo si deve anche a una costante attenzione al futuro. Oggi ciò vuol dire per noi impegnarsi ancora di più per essere un’impresa responsabile che vuole confrontarsi con mercati, prodotti, tecnologie e stili di vita in costante cambiamento. Essere un’azienda che, nel garantire igiene e benessere a tutti i suoi interlocutori, vuole dare risposte alla crescente domanda di ‘ecologia integrale’ che va diffondendosi nel mondo” ha dichiarato Luigi Lazzareschi, Amministratore Delegato del Gruppo Sofidel. “Consapevoli come sempre che da soli si fa poco, e che i risultati ottenuti fino a oggi si devono anche a compagni di strada – dai collaboratori, ai fornitori, dai clienti, ai consumatori e ai competitor – che ci hanno permesso di porci sempre nuovi orizzonti e di dare il meglio di noi stessi”.
Il monitor Doxa per Sofidel: cosa pensano gli italiani
Proprio la costante attenzione al futuro e la consapevolezza che non ci sia crescita senza visione, ha portato Sofidel a commissionare a Doxa[il Monitor Sofidel, una ricerca a livello europeo – Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Polonia – per capire di più e meglio cosa le opinioni pubbliche e le business community di quei Paesi ritengano prioritario per i prossimi 10 anni: quali siano le sfide, i progetti, i sogni, ma anche quale sia il loro “indice di ottimismo” rispetto al raggiungimento degli obiettivi considerati prioritari. Dal Monitor Sofidel emerge che:
. gli italiani si dimostrano un popolo attento allo stato di salute del pianeta e alle grandi sfide ambientali: da qui a 10 anni sono considerate tematiche di assoluto rilievo la riduzione del riscaldamento globale e l’eliminazione degli sprechi attraverso un impegno razionale delle risorse. Entrambe le tematiche sono indicate come prioritarie dal 39% dei rispondenti
. l’attenzione degli italiani sui temi ambientali si afferma anche a livelli più personali, e trend significativi sono considerati l’adozione di sistemi alternativi di approvvigionamento energetico (37%) e l’adozione di uno stile di vita più responsabile e sostenibile (36%)
. l’Italia, seconda solo alla Polonia, presenta un indice di ottimismo ‘globale’ pari al 60%, il più elevato nei paesi dell’Europa Occidentale presi a confronto
. la business community italiana e i millennial condividono un indice di ottimismo di lungo periodo più incoraggiante rispetto alla totalità dei cittadini: ciò vale sia nel futuro globale (62% e 67%), sia in quello personale – con valori rispettivamente del 74% e 79% – e territoriale (60% e 66%)
La riduzione dell’impatto ambientale
Interpretando la crescente diffusione della sensibilità per l’ambiente, Sofidel ha da tempo messo in atto politiche ambiziose per il contenimento dell’impatto ambientale dei propri prodotti e processi, ottenendo risultati importanti. Fra il 2008 e il 2015 le emissioni dirette di CO2 in atmosfera sono state ridotte del 17,8% e, a oggi, l’applicazione di rigorose politiche di approvvigionamento della materia prima di origine forestale ha portato il Gruppo ad avere il 99,97% della cellulosa utilizzata certificata secondo i principali schemi di catena di custodia forestale (FSC, PEFC, SFI).
Less is more è il payoff del gruppo e una linea guida per capire lo sviluppo di Sofidel in tutti gli ambiti: dare di più (valore dei prodotti, dei servizi), con meno (meno consumi, meno sprechi).
LINK al FILM: https://www.youtube.com/watch?v=H3jGMyZrR1Y
Il decalogo della sostenibilità
- Ridurre i costi
- Motivare il personale e attrarre lavoratori qualificati
- Accedere a vantaggi fiscali
- Innalzare gli standard per l’ingresso sul mercato
- Soddisfare le esigenze del consumatore
- Dare risposte alle esigenze dei client della distribuzione e degli enti locali
- Anticipare normative più rigorose
- Incrementare credibilità e fiducia
- Rendere più agevole l’accesso ai capitali
- Rafforzare la reputazione
La corporate brand
Sofidel diventerà il brand guida di tutte le società del gruppo: una company, un brand.
Nella foto:
Emi Stefani, Presidente e Luigi Lazzareschi, Amministratore delegato del Gruppo Sofidel