Sopra il dialogo cliente-amministratore delegato. Il caso Gasbarrino-U2
Ottobre 2017. Molti mi chiedono se ho sposato Mario Gasbarrino, ad di U2-Unes/Finiper. La prima volta che ho sentito questa domanda mi sono sorpreso, quasi mi avessero apostrofato di aver fatto un publi-redazionale gratuito, una marchetta. Poi ho capito: c’è troppo Gasbarrino in RetailWatch.
C’è troppo Gasbarrino in RetailWatch? L’osservazione mi ha condizionato più di una volta.
La risposta è no. Il giornalista segue la vita delle aziende (e quindi anche delle persone, almeno dal punto di vista professionale). Se U2 e IlViaggiatorGoloso aprono nuovi punti di vendita (nuovo vuol dire diverso dagli altri) noi abbiamo l’occasione per parlarne. Stessa cosa quando presenta nuovi prodotti.
E poi c’è la persona Gasbarrino, attenta a lasciare spazio al giornalista che domanda, rispettoso delle opinioni e del modo di vedere le cose, anche quelle scomode. No, non c’è troppo Gasbarrino in RetailWatch. Ci sono le sue intuizioni, che saranno tante, ma tutte interessanti per vedere l’evoluzione e il cambiamento in atto nel retail.
E allora RetailWatch presenta questa volta un dialogo vero, filmato durante un’intervista a IlViaggiatorGoloso di Milano3-Basiglio (Mi). Durante l’intervista, con telecamera accesa, una signora ci interrompe e comincia a fare delle domande. Ecco le risposte di Mario Gasbarrino. La corsia è un po’ stretta, ma la spontaneità delle domande e delle risposte valgono questo ennesimo articolo di Gasbarrino su RetailWatch.
Una sola annotazione sulla questione della sua presenza nel nostro sito: abbiamo identità di vendute sull’everydaylowprice, una pratica commerciale e sociale trasparente, controcorrente, perché, eliminando le promozioni, l’insegna rende giustizia al prezzo, annacquato e confuso dalle pratiche commerciali IDM-GDO vigenti, che tutto sono fuorchè trasparenti.
Mario Gasbarrino spiega a una cliente che l’ha interrotto durante un’intervista, davanti agli scaffali del tè e caffè, perché ha trasformato Unes in IlViaggiatorGoloso.
Le spiega il posizionamento, la filosofia, le ragioni che hanno portato al subentro della MDD (Marca del distributore) all’insegna. Aggiunge annotazioni sul valore della “scatola”, il contenitore, IlViaggiatorGoloso, mentre c’è ancora da fare nel contenuto, nell’offerta commerciale dei prodotti a marchio. In futuro, dice alla cliente, che ci saranno ulteriori miglioramenti, lenti e difficili da compiere.
L’obiettivo è quello di proporre un supermercato senza far capire che si è all’interno di un supermercato, un luogo dove acquistare, comparare, assaggiare, imparare, documentarsi, sentirsi libero (e sentirsi bene: ndr).
Attraverso il prodotto, sottolinea Gasbarrino, vogliamo creare fedeltà all’insegna.
Provateci anche voi, pubblicheremo anche i vostri dialoghi con la clientela. Se ci riuscite…